Conte: “Abbiamo costruito l’incredibile in breve tempo. Eriksen alla Pirlo? No”

Da qui a Natale niente più soste. L’Inter è attesa da un mese infuocato tra campionato e Champions League. Si parte domani a San Siro contro il Torino. Ecco le parole di Antonio Conte alla conferenza stampa di vigilia della gara contro i granata.

L’Inter è attesa ad un Tour de Force da qui a Natale. Come ci arriva?
“Arriviamo con tre positivi. Per la resto, a parte Pinamonti, sono rientrati tutti quelli che hanno giocato, chi più chi meno, con le nazionali”.

Complicato ripartire dopo una sosta così faticosa? 
“Situazione difficile per tutti. Per chi affronta le competizione europee la difficoltà si alza. È difficile da inizio stagione e lo sarà così anche dopo Natale”.

Eriksen? Il consiglio di Lukaku nei giorni scorsi riguardo al problema di ambientamento
“Non so che dire sul discorso dell’italiano o di altre lingue. Faccio sempre le scelte per il bene dell’Inter. Penso che Christian abbia avuto tante occasioni, giocando più di altri giocatori. Partirà titolare quando lo riterrò opportuno”.

L’Inter è considerata da molti la più competitiva. Quanto è importante convincersi di questo fatto?
“Sappiamo bene quali sono pregi e difetti della squadra, non so cosa si percepisce dall’esterno. Mi aspetto onestà intellettuale, soprattutto da chi è chiamato a fare giudizi.
Possiamo essere orgogliosi di essere considerati i più competitivi. Significa che in brevissimo tempo stiamo facendo l’incredibile, qualcosa di miracoloso”.

Campionato equilibrato, credi che questa cosa possa durare a lungo oppure da qui a Natale si possa creare un solco in classifica?
“Mi auguro possa rimanere questo equilibrio, più squadre ci saranno a competere davanti, più dovrà venir fuori la concentrazione e l’organizzazione”.

Inter prima squadra per altezza di baricentro medio e per palle gol. Che giudizio dai a queste statistiche?
“Sono numeri importanti che testimoniano che l’Inter ha raccolto meno di quello che meritava. Sappiamo anche delle statistiche difensive. Concediamo pochissimi tiri in porta, ma c’è un’alta percentuale realizzativa degli avversari. Dobbiamo essere più effettivi in zona gol. Ripeto, concediamo molto di meno rispetto all’anno scorso, ma ogni volta che l’avversario tira è quasi sempre gol”.

Quali sono gli elementi che le fanno credere che l’Inter ripartirà diversamente dopo la sosta natalizia?
“Sui risultati potevamo fare meglio. Per quello che stiamo producendo un campo mi auguro di rivedere le stesse cose, portando a casa più risultati positivi. Se crei tante occasioni e poi non vinci vedi sempre il bicchiere mezzo vuoto. Il risultato alla fine cambia i giudizi, l’umore. Tante cose cambiano se si vince”.

Le squadre italiane impegnate anche in Europa avranno dieci gare da giocare fino a Natale. Si potrà conoscere il loro vero valore? E perché squadre come la vostra o l’Atalanta sono indietro rispetto ad altre?
“Non so se ci sia un motivo. Noi siamo stati l’ultima italiana a finire la passata stagione. Non c’è stato tanto tempo per risposare e per prepararci. C’è stato poco tempo per inserire i nuovi. Nel mio sistema l’organizzazione conta molto, c’è poco spazio per l’improvvisazione. Per il resto c’è molto equilibrio. Le squadre si sono rinforzate a luci spente. In ogni gara c’è da sudare parecchio per tutti”.

Tornando ad Eriksen, potrà giocare in futuro in una posizione alla Pirlo davanti alla difesa?
“Assolutamente no, penalizzerebbe troppo il calciatore. Eriksen ha un calcio importante sia di destro che di sinistro. Metterlo davanti alla difesa lo snaturerebbe. Questo è un mio giudizio tecnico. Poi altri possono pensarla diversamente, ma penso che il parere dell’allenatore sia più importante”.

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