25′ da Inter e finale da provinciale. Da Sensi a Hakimi, è Conte ‘shock’ all’Olimpico.
I nerazzurri nel primo tempo decidono di non pressare alto e fare densità nella propria metà campo per cercare di pungere con i due attaccanti. Molto più propositiva la Roma, che va in vantaggio al 17′ dopo un miracolo di Pau Lopez su Lukaku pochi minuti prima. Bravo Pellegrini a concludere una ripartenza innescata dal recupero di Veretout su Barella, ‘obbligato’ a portare palla per 30 metri con la squadra troppo schiacciata.
La gara prosegue con chance da entrambe le parti: lo stesso Veretout impegna al 22′ Handanovic, mentre Vidal e Lautaro sciupano tra il 27′ e il 36′ due opportunità importanti colpendo malissimo all’interno dell’area piccola.
25′ da Inter e finale da provinciale: da Sensi a Hakimi, Conte ‘shock’ nella gestione
Il secondo tempo si apre con un altro super intervento di Pau Lopez a negare il gol a Lautaro, ma il pareggio è rimandato al 56′, quando su un corner battuto da Brozovic è Skriniar a mettere dentro di testa. L’Inter continua a spingere, gioca 25′ da grande squadra e al 63′ trova il sorpasso con un gioiello di Hakimi. Bellissima azione manovrata da sinistra a destra sull’asse Martinez-Brozovic e mancino a giro del marocchino che bacia la traversa e oltrepassa la linea.
La Roma è in difficoltà, ma Vidal e Conte la graziano. Il cileno al 72′ svirgola completamente un tiro da pochi passi, poi 5 minuti dopo arriva il cambio Lautaro-Perisic che abbassa definitivamente l’Inter. La banda Fonseca a quel punto riprende in mano la partita e comincia ad assediare la porta nerazzurra. Conte insiste e richiama anche Hakimi (potenzialmente devastante negli spazi che i giallorossi avrebbero lasciato a caccia del pari) con Vidal per inserire Gagliardini e ‘riesumare’ Kolarov.
Il 2-2 è nell’aria e arriva al minuto 86 con una super girata di Mancini sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’Inter non si rialza più e sceglie di accontentarsi di un punto. ’Follia’ non affidarsi alla qualità di giocatori come Sanchez, Sensi ed Eriksen per congelare il ritmo della partita, gestire il possesso e limitare le sfuriate avversarie.
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