Neve. Campo al limite della praticabilità. 18.000 spettatori e due squadre pronte a darsi battaglia sotto la neve. Prima del fischio d’inizio risuona nell’aria l’inno più bello della serie A, Pazza Inter. E per l’ennesima volta, la squadra tiene fede al suo dna. E al fischio dell’arbitro inizia un’altra “pazza” partita. Spettacolare indubbiamente, ma che lascia un pò d’amaro in bocca a tutti i tifosi nerazzurri. Si è persa un’occasione per accorciare la classifica, non c’è dubbio, ma in fondo il calcio è questo e sarebbe bello vedere partite come quella di stasera più spesso, ricche di gol (e magari vincerle però….). E’ stata comunque la partita del principe Milito, quattro gol (più due annullati); la partita d’esordio (più che positivo) di Palombo; una ritrovata quadratura della squadra con Sneijder in campo e un’ottima prestazione di Poli: insomma ci sono molti spunti positivi che non vanno trascurati. La squadra ha saputo reagire dopo essere andata sotto per ben due volte e tutti hanno dato un contributo decisivo. Certo gli errori difensivi (determinanti per il risultato finale) danno da pensare, Lucio e Ranocchia non hanno certo fatto la loro migliore prestazione, ma sono giocatori che hanno dato prova mille volte del loro valore e dunque non credo che vadano crocifissi sull’altare della rabbia. Ranieri credo che abbia avuto comunque le risposte che si aspettava da alcuni giocatori e in particolare dai reparti avanzati, forse c’è da lavorare ancora sui movimenti difensivi, a prescindere da chi giochi.
Il primo tempo si apre con un’Inter sfilacciata e poco incisiva e il Palermo che, in trasferta, non è proprio una macchina da guerra, riesce ad essere molto più pungente e a tratti pericoloso fino al gol di Mantovani. Sneijder fino a quel punto gioca con molto impegno, ma sbaglia molti passaggi e non lavora molto in copertura. Il gol rosa-nero sveglia un pò tutta la squadra e si comincia a macinare gioco. Sneijder diventa più preciso e disciplinato facendo il quarto di centrocampo in fase difensiva e finalmente arriva il gol del pareggio di Milito che ama segnare contro i siciliani. Sul finale del primo tempo viene annullato un gol a Milito e si va negli spogliatoi. Un primo tempo che si apre con un Palermo superiore e si chiude con un’Inter quadrata e pronta a colpire senza più subire l’iniziativa avversaria.
Nel secondo tempo quello che si presagiva viene immediatamente smentito. E’ il 7′ minuto e il Palermo si riporta in vantaggio con Miccoli che inizia la sua gara personale con il principe Milito “a chi segna più gol” (gara che vincerà il nerazzurro). Tre minuti e la discesa di Nagatomo in area viene fermata fallosamente. Rigore e gol di Milito. Sei minuti e di nuovo il principe approfitta di uno svarione difensivo palermitano e sigla la sua tripletta. Sembra chiusa, ma l’errore difensivo nerazzurro è sempre in agguato (pazza Inter, ricordate?!?) e così ancora Miccoli riporta le squadre sul pari. Ranieri sostituisce l’olandese con Obi e Poli con in neo-acquisto Palombo. E’ il 21′. Tre minuti e un’azione dell’Inter che parte proprio dai piedi di Palombo, appena entrato in campo, porta al cross Zanetti e al quarto gol Milito. Manca ancora troppo tempo alla fine e nell’aria non c’è solo la neve, si respira aria di “follie nerazzurre” che i tifosi più scafati ben conoscono….e purtroppo a cinque minuti dalla fine arriva il pari, firmato ancora Miccoli. Gli ultimi minuti scorrono senza altre grandi emozioni, i giocatori hanno dato tutto e sono stremati anche a causa delle condizioni del terreno di gioco.
Si torna a casa con il punteggio finale di 4-4 e un solo punto che, considerata la sconfitta del Milan, non è tanto ai fini della classifica, ma dopo due sconfitte consecutive e una partita così “particolare” ci si può e ci si deve accontentare senza demoralizzarsi. La sensazione è che ci sia ancora da lavorare sugli automatismi della squadra, ma che manchi poco per passare dalla teoria alla pratica e forse manca qualcosa in più nella testa dei giocatori che, a tratti, dimenticano le indicazioni del mister e vanno un pò…a vento. Speriamo che i nuovi acquisti diano quel qualcosa che manca e ci aiutino nella scalata a un posto champions che, a onor del vero, appare ancora possibile, difficile, ma possibile. Chiudiamo dando il benvenuto ai nuovi nerazzurri Palombo, Guarin e Jesus e un arrivederci al piccolo grande Coutinho. Un ringraziamento speciale a Thiago Motta per il suo contributo determinante alle vittorie di questi anni e un in bocca al lupo per il suo futuro.
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