Due lampi nerazzurri illuminano la notte di Torino. Basso consumo di energie, concentrazione tattica e grande attenzione nell’uno contro uno: questi gli ingredienti che danno sapore ad una partita tosta, spigolosa, difficile da gestire contro un avversario ostico e pericoloso, con in testa magari anche la voglia di prendersi una rivincita dopo la battuta d’arresto contro la Roma e dimostrare il proprio valore, senza incappare in altri scivoloni. Mister Stramaccioni mette in campo una squadra attrezzata per affrontare il gioco avversario schierando un inconsueto 4-4-1-1. Davanti al rientrante Handanovic, Ranocchia e Juan Jesus centrali che, in fase di possesso, si allargano per fare posto a Cambiasso al quale é stato affidato il compito di impostare il gioco dalla linea di difesa, permettendo a Nagatomo e Jonathan di allargarsi per ripartire subito alti in fase d’attacco. A centrocampo Guarin, l’indomabile Capitano e Pereira e davanti Sneijder alle spalle di Milito unica punta.
La partita non regala grandi emozioni nè grande spettacolo. Il primo tempo si chiude con l’Inter in vantaggio con un grande gol di Milito che al 13′ approfitta dell’errore di Gazzi al rinvio e da fuori area insacca con uno splendido tiro. Nel secondo tempo i cambi. Entrano Alvarez (1′ st), Cassano (21′ st) e Gargano (36′ st) rispettivamente al posto di Jonathan, Sneijder e Guarin. Il Torino si fa più gagliardo nel tentativo di risollevare le sorti dello scontro e cerca di alzare i ritmi dell’incontro. Intorno al 20′ gli avversari hanno un paio di occasioni nitide per pareggiare, ma Handanovic non fa rimpiangere Julio Cesar e salva il risultato. Dopo aver smorzato i tentativi torinisti, l’Inter riprende il pallino del gioco in mano. Al 38′, su cross di Alvarez, Milito fa velo e la palla finisce a Cassano che si gira e insacca il due a zero. Si spengono qui le velleità dei granata che hanno comunque fatto una buona partita, ma senza saper approfittare dei momenti a loro favore. Nonostante qualche incertezza la difesa nerazzurra ha mostrato segnali di miglioramento e di maturità. Juan Jesus ha dimostrato di essere un ottimo elemento su cui contare e Ranocchia appare sempre più in palla. Un pò appannati i “nazionali” Guarin, Pereira e Sneijder che non erano evidentemente al top della forma. Costante e fruttoso il rendimento di Cassano e Milito.
Una partita dunque giocata apparentemente sottotono, con una formazione più coperta, probabilmente anche per economizzare le energie in vista del tour de force che tra campionato ed Europa League attende i nerazzurri nelle prossime settimane. L’importante è stato dare un segnale di forza e carattere e partire con il piede giusto dopo la pausa. Il lavoro di preparazione c’è e si vede, bisogna avere pazienza e fiducia. Da qui a un paio di mesi, se tutto va bene, sono convinto che ne vedremo delle belle. Intanto c’è la consapevolezza che Stramaccioni abbia chiare le idee e la voglia di metterle in pratica non manchi anche ai giocatori.
Per chi ha seguito il post partita su Premium Mediaset mi auguro, a proposito del Mister, che abbia avuto modo di sentire la ramanzina fatta da Stramaccioni all’inviato Sanvito per aver parlato di “atteggiamento da provinciale” dell’Inter…. Esternazioni degne del miglior Mourinho e che, a parer mio, ci volevano proprio, data la poco simpatica abitudine di cercare, a costo di inventarseli, solo gli aspetti negativi che riguardino l’Inter da parte di molti cronisti che, in teoria, dovrebbero essere super partes. Che dire: “Strama! bene bene!!”.
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