Lo diciamo subito così poi non ci pensiamo più: abbiamo vinto e a tratti giocando anche bene, ma non è stata di certo la miglior partita degli ultimi tempi e alcuni giocatori sono apparsi un pò troppo fuori fase. Ho mentito, lo ripeterò ancora….La notizia positiva è che prima, partite come queste, le perdevamo e le abbiamo perse, mentre questa volta, grazie anche a un intervento fondamentale di Handanovic subito prima di andare in vantaggio e il tutto negli ultimi cinque minuti finali, l’abbiamo “sfangata”. Certo l’infortunio alla mezz’ora del primo tempo di Coutinho avrà influito e non poco, visto che il brasiliano era apparso subito in vena e fino a quel momento era stato indubbiamente il migliore in campo. La sua uscita, si parla di distorsione alla caviglia, ha costretto il mister a cambiare le carte in tavola e a più di un ritocco su modulo e uomini in campo. Non l’ha aiutato lo scarso apporto di alcuni giocatori solitamente molto più incisivi, come Guarin o Livaja, nè la necessità di fare un pò di turn over, schierando giocatori che ancora devono entrare nella mentalità e nella forma ottimali come Silvestre che ha si quasi sfiorato un gol, ma ha anche quasi regalato un rigore agli avversari nel primo tempo. L’argentino è apparso in miglioramento, ma ancora impacciato e frenetico, forse per la voglia di rimettersi al passo con la squadra. Il Partizan dal canto suo nel primo tempo ha fatto un gioco molto aggressivo con una difesa altissima di cui purtroppo i nerazzurri non hanno saputo approfittare, mentre nel secondo tempo ha provato a contenere e ripartire, sfiorando sul finale un paio di volte il gol del vantaggio. Alla fine l’Inter è riuscita a spuntarla con un grande assist di Milito per Palacio che di testa è riuscito a segnare e a sfatare un paio di tabù: quello di vincere anche in Europa a S. Siro e quello di non farsi fregare nei minuti finali. Va ribadito che pur in modo claudicante e sbagliando spesso passaggi e lanci, quando il gioco si sviluppava a dovere, i serbi non riuscivano a opporre grande resistenza, per merito nostro più che per demerito loro.
Stramaccioni parte con Cambiasso centrale difensivo e Silvestre e Juan Jesus a sostegno, Pereira, Mudingayi, Guarin e Jonathan a centrocampo e Cassano, Livaja e Coutinho in attacco, con quest’ultimo che, finchè è stato in campo, svariava tra la fascia destra e il centro del campo. Sostituito al 30′ del primo tempo da Palacio che gioca in modo diverso, il primo tempo si è chiuso con un 3-4-3 più classico. Cassano ha cercato di illuminare il gioco, ma anche lui questa sera era un pò sottotono e forse troppo fermo, certamente poco assistito dai compagni che non erano in gran serata, ma questo va detto più come attenuante che altro, visto che nel secondo tempo anche lui si è divorato un gol davanti alla porta, tutto solo. Il primo tempo si è caratterizzato dunque per le incursioni nerazzurre in area avversaria, con un paio di grandi occasioni e si è concluso con la sensazione che comunque l’Inter potesse fare risultato, nonostante i tanti errori.
Nel secondo tempo il mister imposta la squadra con la difesa a 4 arretrando Pereira e Jonathan, spostando Cambiasso più avanti e dopo poco sostituendo Livaja con Zanetti, in modo da dare più consistenza al centrocampo. Mentre Guarin e Cassano confermavano la scarsa vena della serata, sono cresciuti sia Jonathan che ha mostrato più determinazione e sicurezza che Mudingayi con un ottimo lavoro da interditore. Con Pereira lasciato spesso libero di scendere sulla fascia, nei momenti buoni la squadra riusciva a esprimere un gioco piacevole e concreto e l’innesto di Milito al posto di un Cassano esausto al 77′, ha dato più incisività all’attacco, là dove lo stesso Palacio non era riuscito ancora a lasciare il segno. All’ 87′, subito dopo il miracolo di Samir Handanovic, la palla finisce sui piedi di Milito che pennella sulla testa di Palacio un assist perfetto, un’occasione che non può essere sprecata e il trenza non la spreca.
Bene dunque Mudingayi, Pereira, Milito, Cambiasso e Zanetti, miglioramenti visibili per Jonathan, da rivedere lo stato di forma di Guarin e Cassano, ormai senza dubbio sono dei top players Handanovic e Juan Jesus. Il Partizan è stato un avversario ostico, ma non irresistibile e ora per chiudere la qualificazione del girone manca poco. Da encomiare la voglia di fare bene che è andata anche oltre lo stato di forma psicofisico e che l’Inter mostra in Europa, specie se rapportato alle prove delle altre italiane e pur avendo cominciato a giocarvi prima di tutti.
Vieni avanti, Bologna!!