Baricentro alto e concentrazione massima: se l’Inter riuscisse a tenere queste due caratteristiche durante tutta una partita, diventerebbe una schiacciasassi. Quando le indicazioni del mister vengono seguite e la tensione agonistica non cala, i nerazzurri danno sfoggio di grandi qualità tecniche e tattiche e dimostrano di potersela giocare con chiunque. I passi falsi di questa prima parte di campionato fanno però parte della crescita e quindi bisogna valutare la crescita più che la singola prova. Certo, i punti persi potrebbero penalizzare il campionato, visto il rendimento delle prime tre in classifica, ma si è sulla strada giusta e oggi a Udine si è vista l’Inter che potrebbe essere, una squadra compatta che fa del collettivo la sua vera forza e che in velocità può essere micidiale. Capace di sfruttare le palle inattive e in grado di coprirsi all’occorrenza con tutti i reparti, potendo contare su un numero uno eccezionale, l’Inter di oggi fa ben sperare per il futuro prossimo. Quella di oggi è stata una prestazione di alto livello, ottimo il primo tempo. Unico neo gli infortuni. Sono stati costretti ad uscire dal campo Jonathan e Samuel per infortuni muscolari, parrebbe per risentimenti di lieve entità e Ranocchia per crampi. Senza dimenticare il prolungato stop di Milito anche Icardi, oggi non convocato, probabilmente dovrà operarsi. Pochi e non di peso, i sostituti nei reparti più colpiti dagli infortuni. Inutile dire che a gennaio Thoir, neo-proprietario indonesiano, sarà atteso alla sua prima prova da “uomo mercato”.
Contro l’Udinese è Guarin il compagno di reparto di Palacio. Alvarez arretra a centrocampo con Taider e Cambiasso. Dietro, Samuel con Ranocchia e Juan Jesus. Sugli esterni Jonathan e Nagatomo. In panchina Handanovic ce la fa. Il primo tempo inizia con una fase di studio tra le due squadre che giocano con moduli speculari. Dopo il primo quarto d’ora l’Inter alza il baricentro e comincia a divorare campo. Sulla punizione di Taider dalla trequarti Palacio colpisce di testa e porta i nerazzurri in vantaggio. I bianconeri sono in balia degli ospiti e soffrono la pressione costante che l’Inter porta con tutti gli effettivi. Su calcio d’angolo il portiere dell’Udinese esce male, la palla finisce a Ranocchia che al volo, con un bel tiro, degno di un attaccante esperto, sigla il secondo gol. Primo tempo che si chiude con un Inter arrembante e padrona del campo. Nel secondo tempo la partita cambia: i padroni di casa sono più reattivi, i nerazzurri sembrano appagati dal risultato e Mazzarri si infuria. L’Udinese cerca di riaprire la partita, ma non è mai realmente pericolosa. L’Inter, dal canto suo, sferzata dagli urli dell’allenatore indiavolato, piano piano recupera compattezza e attenzione e riprende il pallino del gioco. Sul finale, il più classico dei contropiedi porta Palacio in area di rigore, assist per Alvarez che batte di sinistro e chiude sul tre a zero la partita. I cambi forzati sono tutti nel secondo tempo: dentro Rolando, Pereira e Andreolli a tamponare le varie emergenze muscolari determinate, in parte, forse anche dal campo pesante. Piove durante tutta la partita.
Cambiasso è ancora uno dei migliori in campo insieme, inutile dirlo, a Palacio. Benissimo anche Alvarez e Jonathan finchè resta in campo. Bene anche Ranocchia e Guarin. In panchina siedeva oggi un certo Javier Zanetti, convocato dopo sei mesi dalla rottura del tendine e già pronto a dare il suo contributo in partita vera. Non era la giornata e soprattutto il campo giusto per il rientro, ma già sapere che è pronto a fare sul serio…
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