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Bologna-Inter 1-1

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La prima di Thohir da presidente non è molto fortunata. La rabbia agonistica non basta per battere il Bologna e agganciare il terzo posto, approfittando del gol di Cassano al Napoli. Sfortuna e ingenuità in occasione del gol felsineo rendono l’occasione di fare il salto in classifica, una dura lezione di sport. Per arrivare in cima ci vuole cinismo e concretezza e una buona dose di esperienza. La rabbia di Mazzarri a fine gara è più che giustificata e la necessità di qualche innesto a gennaio, specie in attacco, è sempre più evidente. Palacio da solo non può reggere l’attacco nerazzurro con la stessa lucidità per tutto il campionato e Guarin non può fare l’attaccante. Quando le partite si fanno dure e gli avversari coriacei e motivati, la buona vena di Alvarez non è sufficiente, se non è supportata da una punta di ruolo. Col Bologna i nerazzurri fanno una buona partita tutto sommato e a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, riescono comunque a recuperare un punto sulla terza. La sfortuna ci mette lo zampino, basti pensare alle due traverse, specie quella di Juan Jesus al 92′, ma non è sufficiente a spiegare quella che ha più il sapore di una sconfitta che di un pareggio, vista la ghiotta occasione per cambiare la classifica.

Nel primo tempo la gara è più equilibrata, l’Inter cerca il palleggio e la circolazione di palla, il Bologna punta sulle ripartenze. Proprio da una ripartenza arriva il vantaggio. L’arbitro non fischia un fallo di Taider, già ammonito, a centrocampo, ma da il vantaggio. I padroni di casa continuano mentre i nerazzurri pensano al fallo. Pochi secondi di esitazione e Kone può arrivare davanti ad Handanovic da solo e firmare l’uno a zero. Il gol da la sveglia, ma non basta per i tre punti. Da segnalare l’infortunio di Nagatomo che esce sostituito da Alvaro Pereira. I rossoblu, in crisi di risultati, fanno di tutto per fare risultato positivo e reggono all’assalto nerazzurro dopo il gol. Alla ripresa i nerazzurri cercano il pari e lo raggiungono con un tiro di Jonathan, ancora una volta deviato da un avversario in rete. Il Bologna sfiora ancora il raddoppio, ma Handanovic è ancora una volta protagonista. Il secondo tempo è comunque tutto di marca interista e le occasioni non mancano, ma la traversa o la scarsa precisione sotto porta di Cambiasso e Palacio contribuiscono a mantenere il risultato invariato. Sul finire entra anche Belfodil, ma senza incidere.

Gara dunque caratterizzata da tanta voglia di fare, ma confusionaria e poco concreta. Bisognava fare gioco e risultato e invece si è dovuto rincorrere il pari. Gli errori di Taider e Juan Jesus, in occasione del gol subito, sono da imputare alla scarsa esperienza, ma pesano, mentre nulla si può dire a Palacio se per una volta ha un calo di rendimento o poca lucidità sotto porta. Bene Jonathan e Rolando, più costante nel rendimento Guarin, ma poco collaborativo in fase d’attacco. Poco incisivo Alvarez, ma bravo a fare movimento. Pereira fa il suo dovere, ma manca di precisione nel crossare e appare un pò irruento. Buono anche il rientro di Campagnaro.

Peccato per l’occasione persa, ma è da queste partite che si valuta il livello raggiunto ed è evidente che c’è ancora da lavorare. Nulla è perduto, ma servono ancora uomini e tempo.

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