Inter-Milan 1-0

2013_12_22t215117z_628477440_gm1e9cn0g6e01_rtrmadp_3_soccer_italy_49421_immagine_obigChiudiamo gli occhi per un attimo e riviviamolo… Cross di Guarin rasoterra in area di rigore verso gli attaccanti nerazzurri appostati e pronti alla zampata decisiva. Spunta il tacco di Palacio e la palla s’insacca alla spalle di Abbiati. Gol. E’ l’ottantaseiesimo. Il diavolo ormai non sa più che fare, ferito a morte dal biscione crolla a terra e non può che arrendersi. In tribuna i tifosi danzano e saltano, osannando quel piccolo argentino con la treccia che ha saputo colpire e abbattere l’avversario di sempre, il cugino mai amato. Il nuovo presidente indonesiano salta, urla e abbraccia quelli che lo circondano per poi, a mani giunte, cominciare il conto alla rovescia per l’esultanza finale di lì a quattro minuti. E’ una bolgia S. Siro, nerazzurra e festante. Passano anche i minuti di recupero ed esplode ancora più forte l’urlo di gioia. Si salta in curva, si salta dalla panchina, in primis l’austero Mazzarri che adesso sa cos’è il derby di Milano e sa quanto sia bello vincerlo, tra mille difficoltà. Il Natale è alle porte e per il mondo interista non poteva esserci regalo più bello, specie dopo le sofferte disavventure delle ultime settimane. Un bel carico di autostima, un’altra volta agganciati al terzetto di testa e fino al prossimo derby la gioia di poter urlare “Milano siamo noi!” ai cugini rossoneri ormai a -12 e a soli 5 punti dalla terz’ultima. Signori meglio di così… Tutto bellissimo, però torniamo un attimo con i piedi per terra e dopo esserci goduti la magica serata, non dimentichiamo che non è stato proprio tutto rose e fiori. Rivedendo il film della partita, bisogna anche sottolineare le cose da migliorare, gli errori arbitrali, le note dolenti della squadra. L’autocritica aiuta a migliorare ed è bene farla, meglio ancora se le cose sono andate bene nonostante tutto.

L’Inter parte bene nel primo tempo, pressing alto e buona carica agonistica. Il Milan sembra intimorito dall’atteggiamento dei nerazzurri e fatica a prendere in mano il gioco. Le prime occasioni concrete però sono proprio dei rossoneri che prendono fiducia e cominciano a schiacciare i padroni di casa nella loro metà campo. La squadra di Mazzarri all’improvviso arretra, appare impaurita e smette di pressare alto, anzi retrocede il suo raggio di azione e comincia a correre all’indietro. E’ chiaro come le ultime partite e gli errori commessi influenzino i ragazzi in campo. Il timore di sbagliare e prendere gol blocca le gambe. Handanovic viene chiamato in causa in più di un’occasione e almeno un paio di volte sbaglia i tempi dell’uscita. La partita sembra prendere una pessima piega. Sul finire del primo tempo, in una delle rare occasioni in cui l’Inter si affaccia dalle parti di Abbiati, c’è l’erroraccio di Mazzoleni: Zapata falcia da dietro Palacio in area di rigore, ma per l’arbitro di gara, di porta e di linea è tutto regolare. Non sia mai che si cominci proprio nel derby a dare rigori all’Inter eh… Nella ripresa il Milan sembra poter continuare a gestire la partita, ma piano piano sono invece i nerazzurri a ribaltare la situazione. Mazzarri sostituisce Taider con Kovacic e il gioco si accende all’improvviso. Le difficoltà a impostare azioni e ripartenze svaniscono come nebbia al sole e le scorribande nerazzurre cominciano ad essere martellanti. Mazzarri capisce che è il momento di schiacciare gli avversari e Allegri invece tenta di rinforzare la difesa. Entrano Kuzmanovic e Icardi per Cambiasso e Zanetti e la squadra comincia a girare ancora più forte, fino all’azione decisiva che colora la notte di nerazzurro e regala gioia a tutti i tifosi. L’insolito capitano Nagatomo riceve l’inchino di Pupi a fine gara e finalmente si ritorna alla vittoria e ai tre punti.

La difficoltà a impostare il gioco durante il primo tempo ha permesso ai rossoneri di prendere fiducia e schiacciare l’Inter per circa un’ora di gioco. L’assenza di un altro attaccante e l’opaca prestazione dei mediani, Zanetti e Taider, ha poi completato il quadro. I cambi hanno completamente trasformato la squadra in meglio: è la fine dei senatori come ha scritto qualcuno o è stato bravo Mazzarri a indovinare il momento e gli uomini giusti? Propendo per la seconda ipotesi. Certamente è stata una vittoria prima di tutto di cuore e di volontà, ma anche del nuovo che avanza e c’è da riflettere sulla possibilità di dare più spazio a un campione come Kovacic e sulla necessità di non lasciare Palacio da solo in attacco. Il rientro di Milito e Icardi a pieno regime sarà determinante per ridare pericolosità all’attacco nerazzurro, sempre se giocheranno con continuità. Contro il Milan la squadra è apparsa troppo in balia dell’avversario nelle ripartenze e nella fase di non possesso palla, incapace di ribaltare l’andamento della gara. Poca qualità e tanta paura in mezzo al campo, rendevano anche statica la fase d’impostazione. Zanetti deve ancora recuperare il ritmo partita e Taider era poco reattivo. La difesa deve riprendere autostima e sicurezza e il centrocampo ha bisogno di testa e piedi buoni per poter giocare bene la fase d’attacco. La svolta data dall’ingresso di Kovacic è apparsa evidente a tutti e di certo Mazzarri non può non averlo notato. Ora il problema è amalgamare ciò che c’è di buono e raggiungere gli equilibri necessari per chiudere con un gol segnato in più dell’avversario di turno.

Sottolineare infine l’ennesimo rigore non dato sembra ormai un puro esercizio di stile. Non sarà una questione su cui attaccarsi per giustificare risultati negativi o altro, ma si è raggiunto il livello della farsa. Questo va comunque detto e sottolineato. Contenti loro, contenti tutti…

Chiudiamo con gli auguri: Buone feste e buon Natale a tutti i tifosi interisti, alla squadra e alla società. In attesa di qualche bel regalo da parte di Thoihr, io intanto scrivo la letterina, ma chiedo solo una cosa, per il resto lascio fare: non vendete Guarin!!! Auguri ancora a tutti! All’anno prossimo.

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