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Lazio-Inter 1-0

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Carbone. Una valanga di carbone per l’Epifania 2014 dell’Inter. Non si poteva cominciare peggio, qualunque cosa ne pensi o sia pubblicamente costretto a dire Mazzarri. In una partita brutta, tra due brutte squadre, perde la più brutta per un episodio o colpo del campione, come lo volete chiamare voi, lasciando comunque a commentatori, analisti e soprattutto tifosi una sola certezza: la squadra necessita di innesti di qualità e di una bella iniezione di concentrazione. La Lazio ha un solo merito: quello di approfittare dell’unica vera occasione per portarsi in vantaggio e questo però aggrava le valutazioni sull’Inter, sconfitta da una squadra di valore, ma allo stato in grande difficoltà e che ha appena cambiato l’allenatore. Saranno state le voci di mercato, le scelte dell’allenatore invise a una parte o a tutta la squadra, sarà la scarsa voglia di sacrificarsi, sarà la evidente difficoltà di mantenere la concentrazione per i 90 minuti, sarà il livello medio basso della rosa, ma appare evidente che questa squadra, per come ha giocato stasera, non solo non può aspirare ad alcun traguardo importante, ma difficilmente potrà ambire ad un qualsivoglia traguardo. Eppure l’inizio di campionato era stato ben più incoraggiante, quindi a conti fatti, scavando a fondo, c’è qualcosa di buono e ampi margini di miglioramento. Quello che fa paura è l’involuzione della squadra, un’involuzione molto simile a quella dell’anno scorso se non addirittura più repentina e questa volta non c’è l’alibi (posticcio) dell’allenatore giovane e inesperto, anzi… L’anno scorso a gennaio per tamponare questa involuzione, Moratti comprò quattro, cinque giocatori tra cui Kovacic e Kuzmanovic. Quest’anno Thoihr cosa farà? E a Mazzarri l’arduo compito di gestire tutto questo.

La partita vede un primo tempo incolore, animato solo da qualche uscita kamikaze di Handanovic e poco altro. Nel secondo tempo la Lazio si abbassa e l’Inter comincia a pressare, ma con il solo Palacio servito male lo fa in modo sterile e inconcludente. L’occasione più grossa è sulla testa di Nagatomo, ma senza grandi sussulti. A dieci minuti dal termine arriva l’ennesimo errore difensivo, questa volta condiviso tra Ranocchia e Nagatomo e il conseguente colpo da maestro di Klose. Gol e partita chiusa. Da segnalare il tanto atteso rientro di Milito che purtroppo ha poco più di un quarto d’ora a sua disposizione e non riesce a incidere in alcun modo sulla gara. Diventa una speranza per il futuro prossimo: giovedì c’è già la Coppa Italia.

La difesa oggi è a tratti inguardabile, a tratti da far gelare il sangue. E’ un susseguirsi di errori e l’unico a sfiorare la sufficienza è Juan Jesus e solo perchè ad ogni errore che fa, riesce a porre rimedio prima che avvenga l’irreparabile. Gli esterni, Jonathan in particolare, sono completamente annichiliti dai laziali e non incidono praticamente mai nel vivo del gioco, salvo per pura casualità. Il centrocampo è in confusione con Alvarez che sembra tornato quello dell’anno scorso e Guarin più nervoso del solito. Entrambi non riescono ad aiutare Palacio in attacco che risulta in pratica ingiudicabile. Tardivi i cambi di Mazzarri e ormai sempre più evidenti le carenze di qualità e di peso a centrocampo e in attacco. Continuare a giocare a una punta per non scoprire troppo la squadra non serve ad evitare di perdere le partite evidentemente. Aumentare il peso in attacco potrebbe da un lato aiutare a far gol e dall’altro a responsabilizzare gli altri reparti nella fase difensiva. La sconfitta ci allontana dall’alta classifica, ma non è questo che sconforta. Si era parlato di un anno di rinascita, ma qui sembra che il tempo si sia fermato all’anno scorso. E scusatemi se lo sottolineo, ma qui non a caso si è valutato l’operato di Stramaccioni con una certa simpatia fino alla fine a prescindere dai risultati perchè, come per Mazzarri adesso che ha ereditato la stessa squadra, il problema non è l’allenatore, ma la qualità della rosa.

A questo punto, non resta che sperare nei postumi di cenoni e festeggiamenti, augurandosi che la prestazione di oggi sia figlia di questi ultimi e non il massimo che ci si possa aspettare. Detto questo, vi auguro un anno sereno, pieno di gioie personali e vittorie nerazzurre, perchè nonostante tutto, sempre Forza Inter. Buon 2014!

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