La fatal Verona cade sotto i colpi della Milano nerazzurra. Una traversa e un gol per tempo e l’Inter infila il sesto risultato utile consecutivo. Quarta vittoria su quattro partite giocate con Hernanes in campo e prestazioni sempre più soddisfacenti dei singoli. I nerazzurri espugnano il Bentegodi e sconfiggono la squadra allenata dall’ex Mandorlini giocando bene, in modo convincente, pur mostrando ancora vecchi difetti da correggere come la frenesia o il timore nel gestire un risultato positivo. Mazzarri conferma la squadra vincente contro il Torino, con solo D’Ambrosio in sostituzione dell’infortunato dell’ultima ora Nagatomo.
Nel primo tempo i padroni di casa partono forte, ma i nerazzurri sono bravi a contenere gli assalti e a ripartire. Quando è il momento di imbastire, la squadra avanza con equilibrio e i giocatori dimostrano di sapere bene cosa e come fare in mezzo al campo. Il primo squillo di tromba lo dà Icardi, prendendo la traversa piena, dopo essere salito in cielo per colpire di testa. Quando Jonathan per l’ennesima volta scende sulla sua fascia saltando avversari con facilità, per Palacio è un gioco da ragazzi colpire su assist del brasiliano. Dopo il gol la squadra sembra vacillare: il calo di tensione annebbia un pò tutta la squadra che, invece di tenere palla e gestire, subisce il ritorno degli scaligeri, non riuscendo a ripartire nel modo giusto e sprecando tanti palloni. La difesa interista è messa a dura prova, ma regge bene e conferma i progressi delle ultime gare. Nella ripresa i giocatori nerazzurri entrano in campo con il piglio giusto e ricominciano a giocare concentrati e decisi. Come nel primo tempo, è ancora una volta la traversa, questa volta colpita da Hernanes su calcio di punizione, a dare il segnale della riscossa. Dopo pochi minuti Hernanes lancia Jonathan sulla fascia e il brasiliano corona la sua serata con una rete cercata e voluta, dopo un primo tiro ribattuto. Il secondo gol non porta gli effetti negativi del primo e la squadra continua a giocare in modo equilibrato e, questa volta, gestendo il pallone. Entrano anche Zanetti, Kovacic e poi Kuzmanovic sul finale. Il Verona ci prova, sfiora anche il gol, ma alla fine è Handanovic, con un doppio intervento, a chiudere definitivamente il discorso e a mettere in cassaforte i tre punti. Con questa vittoria, solo per questa notte, l’Inter può godersi un quarto posto che sa più di rilancio che di certezze. Mancano dieci partite, la squadra sta girando bene, ha ancora ampi margini di miglioramento, ma il lavoro di Mazzarri comincia ad emergere in modo chiaro e a fruttare e quindi tutto fa ben sperare. La parola chiave per il futuro prossimo è “continuità” e solo alla fine si vedrà il raccolto.
Ottima la prestazione di Jonathan che questa sera risulta determinante. Conferme per Palacio e Icardi che insieme possono essere devastanti. Cambiasso sempre più faro di centrocampo anche quando, come oggi, i suoi compagni di reparto, Guarin ed Hernanes, vanno un pò a corrente alternata. Buona anche la prestazione di D’Ambrosio nella sua prima da titolare e che può ancora crescere e fare ancora meglio. Ranocchia si è ripreso il suo posto meritatamente e si riconferma in ottima forma, così come Campagnaro e Rolando: insieme ingaggiano una battaglia continua contro Toni e compagni, ma ne escono vincitori. Handanovic, chiamato all’intervento difficile solo verso il novantesimo, si fa trovare sempre, immancabilmente, pronto. Discreta la prestazione del sempiterno Capitano che prende il posto di D’Ambrosio e splendida, per non dire ottima, la prova di Kovacic, questa sera particolarmente in palla al punto da mancargli solo il gol, nonostante i venti minuti giocati.
Non è tanto il quarto posto momentaneo, ma la continuità di rendimento e di risultati che, ad oggi, può far ben sperare in un finale di campionato, perchè no, addirittura avvincente. Se cominciano a segnare centrocampisti ed attaccanti, i cui gol sono mancati nei mesi passati, è lecito aspettarsi una crescita esponenziale, un buon trampolino di lancio, per il futuro che verrà. Piedi per terra e concentrazione al massimo quindi e avanti il prossimo.
Lascia un commento