Mediocrità pensaci tu. Con due risultati a disposizione, questa sera i nerazzurri riescono nell’impresa di perdere, mostrando tutti i limiti caratteriali, tecnici, tattici e di qualità della squadra. Contro un Milan per niente esplosivo, l’Inter giochicchia, fatica a impostare in fase d’attacco e arranca in fase difensiva e nonostante i pericoli arrivino di rado e senza criterio, affidati al singolo giocatore piuttosto che ad azioni travolgenti, non solo non prende le giuste contromisure, ma lascia fare. I padroni di casa prendono presto in mano il pallino del gioco, mentre gli interisti aspettano nella loro metà campo. Sarebbe anche comprensibile coprirsi e poi sfruttare le ripartenze, visti i due risultati su tre a disposizione, ma le suddette ripartenze bisognerebbe saperle fare. A differenza del Napoli di Mazzarri, l’Inter di quest’anno è invece del tutto incapace di imbastire veloci ripartenze e colpire gli avversari sfruttando i loro stessi errori. Nasce dunque la domanda spontanea: senza carattere e senza capacità, quale poteva mai essere il piano studiato per portare a casa punti? Non si sa e non è dato sapere a questo punto nemmeno se si riuscirà a raggiungere il traguardo/contentino dell’Europa League che, vista la partita di oggi, non va per niente disprezzata, ma agognata come fosse la Champions League. Si può quindi serenamente definire la partita di stasera il quadro della disperazione, la disperazione dei tifosi che ormai assistono, per questo campionato, al tramonto di una squadra che poteva essere e non è stata, delle promesse mai compiute e delle speranze rimaste tali e rimandate alla prossima stagione. Per quest’anno, comunque finirà, la delusione è tanta, per la mancanza di carattere dei giocatori, per le carenze di qualità, per i buchi tattici e i limiti strutturali oramai palesi. Si sapeva, ma si sperava in quel qualcosa in più, tanto atteso, mai arrivato. Il derby di stasera rappresenta tutta l’annata nerazzurra, in negativo ovviamente. Una mediocrità disarmante e a tutto campo. Si salva, ma giusto per il rotto della cuffia e a riprova della totale insufficienza delle prestazioni di questa sera, come una fiaccola nel buio, solo Kovacic che, quanto meno, ogni tanto provava e riusciva persino, a saltare l’uomo. Per il resto si stenda un velo pietoso.
L’Inter dice addio ormai quasi matematicamente al quarto posto e mette a rischio il quinto, giocando una partita intera con remissività e passività. Va subito sottolineato che verrà effettuato un solo tiro a porta, forse, in 95 minuti, il che la dice lunga sull’approccio alla gara e all’atteggiamento tenuto dai nostri. Nel primo tempo il Milan prende una traversa, mentre ai nerazzurri viene fischiato un fuorigioco inesistente. Nel secondo tempo possesso palla rossonero e gol su calcio d’angolo del “piccolo” De Jong, perso in area da Cambiasso e altro gol annullato, giustamente, a Pazzini. Questi in sintesi gli episodi salienti. A nulla valgono i cambi, forse tardivi, di Mazzarri che mette dentro Guarin, Milito e Alvarez, ma senza che vi sia alcun cambiamento di mentalità, se non per la disperazione, negli ultimi minuti, per altro sterili. Insufficienti tutti quelli che scendono in campo: appena sopra la piena insufficienza Handanovic, Ranocchia e Kovacic. Per il resto buio pesto. Mazzarri ha molto da riflettere, non solo per il finale di stagione, ma soprattutto per il futuro: difficilmente sarà tollerato ancora a lungo un atteggiamento mentale, soprattutto, prima che tattico, così mediocre come quello visto stasera. Sono restìo a colpevolizzare l’allenatore più del dovuto, continuo a pensare che con questa squadra un altro avrebbe avuto probabilmente molte più difficoltà, ma stasera bastavano i primi trenta minuti per capire che c’era qualcosa da rivedere subito e invece si è perso troppo tempo, forse, chissà… E ora incrociamo le dita per le ultime due gare, senza appello… i bonus son finiti.
Lascia un commento