Male. Malissimo. Anzi peggio. Non ci sono molte parole per commentare questa partita. Un pomeriggio di assoluto squallore, non uno, ma cento passi indietro. Subire una goleada in casa, dall’ultima in classifica anche se allenata da un certo Zeman, è una cosa da far rabbrividire il tifoso più convinto, figuriamoci gli altri… Una squadra senza attributi, sfatta, molle sulle gambe, sempre seconda sul pallone, priva di quell’orgoglio che pure il blasone dovrebbe trasmettere, soccombe sotto i colpi dei rossoblu, meritevoli dei tre punti senza ombra di dubbio. L’Inter o quella che ne fa da controfigura invece riesce solo, miseramente, a non subire più gol nel secondo tempo, dopo i disastri del primo. Ah dite che sull’1-1 siamo rimasti in dieci? L’espulsione di Nagatomo ha condizionato la gara? Ma forse un poco…e chissà perchè giocare in dieci condiziona solo noi… Non ci sono scusanti per un’umiliazione di questo livello. Prova ne sia che Mazzarri a fine gara non ha potuto che addossarsi le responsabilità di scelte sbagliate sul turnover e che, finalmente, la società, nella persona di Ausilio che riscuote sempre più le mie personali simpatie, è intervenuta in modo chiaro e deciso, condannando pubblicamente non tanto la sconfitta in sè, ma la pessima prestazione che l’ha portata. Si svolge tutto nel primo tempo e basta e avanza. Il Cagliari và in vantaggio, cosa da non dimenticare, eravamo ancora in undici (…) e l’Inter trova il pari con una furbata su calcio di punizione. Poi la doppia ammonizione di Nagatomo nel giro di due minuti e arriva il tracollo di una situazione già precaria. Tre gol e un rigore parato da Handanovic e la sconfitta è servita. Reazione pari a zero, se non nei primi dieci minuti del secondo tempo quando oramai le forze, quelle poche che c’erano, sono ormai agli sgoccioli. C’è poco da aggiungere: o è l’inizio della fine o è la molla che fà scattare la reazione fin da subito. Lo vedremo molto presto, ma il calo caratteriale è preoccupante, perchè già visto negli ultimi anni, non solo nell’era Mazzarri. E’ ora di tirare fuori gli attributi e farlo ad ogni partita, non una volta ogni tanto. Insufficienze per tutti ovviamente.
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