Parma-Inter 2-0

E’ difficile trovare ogni due giorni le parole per descrivere le prestazioni dell’Inter di quest’anno. Si rischia la schizzofrenia. La sconfitta di Parma rinnega tutti o quasi i progressi, se così vogliamo chiamarli, visti nelle ultime due gare. Su tutto, però, una costante ormai rimane chiara e, purtroppo, inequivocabile: l’Inter non sa più fare gol e nemmeno come provare a farlo. Contro i ducali i nerazzurri fanno molti passi indietro sotto il profilo del gioco. Quelle piccole luci che si potevano intravedere nel buio, tornano a scomparire nell’oscurità. Il primo tempo, oltre alla noia, vede i padroni di casa ben motivati e decisi a vincere, i nerazzurri al contrario totalmente incapaci di imbastire una, una sola, azione di attacco. Il gol, dopo una decina di minuti dal fischio d’inizio, affossa ancora di più l’immagine della beneamata. Il secondo tempo non cambia nella sostanza. Il passaggio alla difesa a quattro sbilancia la squadra in avanti che ci prova, ma senza lucidità e affidandosi totalmente alla casualità o alla giocata del singolo. Che pena vedere Ranocchia arrancare a fare il terzino o Palacio correre per tutti i novanta minuti completamente a vuoto. Icardi non è mai dove potrebbe essere e finisce a fare l’ala destra a un certo punto. Il Parma, col ghigno tra i denti, raddoppia e pone fine a una prestazione caotica, inguardabile, noiosa e chi più ne ha più ne metta. Mazzarri nel post partita appare sconfortato e forse è questa l’immagine peggiore. Che dipenda dai suoi limiti o da quelli dei giocatori o magari da entrambi, sembra quasi che questa squadra più di così non sia in grado di fare. L’allenatore può essere messo in discussione come è giusto che sia, ma dopo una prestazione del genere siamo sicuri che un altro otterrebbe migliori risultati? Purtroppo non c’è questa certezza. Gli infortuni pesano sicuramente e rappresentano un attenuante non da poco se si gioca ogni due giorni, ma anche l’insistere su uno schema monco degli interpreti “migliori” non sembra una soluzione adeguata. Nel secondo tempo contro i gialloblu, la squadra pur sbilanciandosi è apparsa quanto meno più dinamica in fase d’attacco, ma il caos con cui le azioni si susseguivano sembrerebbe suggerire che non si è mai lavorato su altri schemi che non fosse il 3-5-2. Allora dove vogliamo andare è la domanda? L’ultima in classifica ci schiaffeggia con due sberle sonore, esce dal Tardini senza aver subito gol pur essendo la difesa peggiore del campionato e rinfrancata nello spirito. L’Inter da un ipotetico terzo posto momentaneo, precipita nell’elenco delle squadre più in crisi del campionato. Si è detto già in occasione della partita contro la Samp: se non si fa gol, si subisce prima o poi. Senza gol non si va da nessuna parte e se non li sai fare, il destino è sempre quello: brutte figure, sonore sconfitte e un blasone sempre più infangato. Si corra ai ripari, c’è da cambiare qualcosa che sia lo schema, gli uomini in campo, l’allenatore. Non si va da nessuna parte così.

 

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