Vittoria da incorniciare senza però dar fuoco alle polveri. L’Inter gioca una bella partita e annienta un avversario di tutto rispetto. Brozovic e Shaqiri prendono per mano la squadra e suonano la carica, trascinando i compagni con una prestazione di alto livello. Mancini schiera un 4-3-3 con lo svizzero a fare da trequartista con Icardi e Palacio, 100° in nerazzurro per il Trenza, a completare il tridente, Brozovic e Guarin ai lati di Medel; a difesa rientra Juan Jesus, 100° in nerazzurro anche per lui, dopo la squalifica, al fianco di Ranocchia, mentre sugli esterni confermati Santon e Nagatomo.
Il primo tempo inizia subito in modo scoppiettante. Entrambe le squadre giocano a viso aperto e la prima parte di gara è molto equilibrata. Il gol di Guarin sblocca la situazione. I nerazzurri giocano con la giusta cattiveria agonistica, verticalizzazioni costanti e sono finalmente veloci nelle azioni d’attacco. La difesa balla ancora più del dovuto, ma i gol, si sa, aiutano a mascherare gli errori. Nel secondo tempo i siciliani hanno una grande occasione sui piedi di Dybala, ma l’argentino sbaglia clamorosamente. Quando si dice che la fortuna ha la sua importanza… L’errore dei rosanero segna la svolta definitiva. L’Inter prende il sopravvento, schiaccia gli avversari nella loro metà campo e dopo un palo di Icardi e una traversa di Ranocchia, chiude la partita con una doppietta dell’italo-argentino. La non esultanza di Icardi sarebbe di poco conto, dati gli ultimi accadimenti con i tifosi, ma diventa funzionale per quella stampa che preferisce glissare sull’ottima prestazione dei nerazzurri per concentrarsi sul gossip. Un’Inter che dovesse giocare sempre come contro il Palermo, potrebbe diventare un problema per le “protagoniste” del campionato e i loro “supporter” mediatici. La mentalità auspicata dal Mancio sembra ormai acquisita, mancavano i gol e manca una maggiore attenzione in fase difensiva. Ora è fondamentale dare continuità a prestazioni di livello come quella di ieri: aggressivi e veloci, i nerazzurri hanno ben figurato sia in attacco che nelle ripartenze e anche nella fase passiva hanno quasi sempre fatto bene. I gol hanno garantito poi sicurezza e tranquillità a tutta la squadra. Giganteggiano per la prestazione fornita Brozovic, arrivato in sordina, ma capace di reggere il centrocampo con sicurezza e piedi buoni; Shaqiri, funambolo che si muove su tutto il fronte d’attacco e Santon, “bambino” maturo e martello sulla fascia. Unica nota negativa l’infortunio di Nagatomo dopo la prima mezz’ora di gioco, sostituito da Dodò.
Senza farsi prendere da facili entusiasmi, quest’anno sistematicamente smentiti, c’è solo da augurarsi che non si sia trattato di un evento unico, ma di un segnale forte e concreto di un reale processo di crescita. I giocatori schierati hanno dato tutti prova, questa volta, di poter ottenere molto più di quello che si è raccolto fino ad ora. Incrociamo le dita.