All’evanescenza di Palacio e Podolski sopperiscono la grande voglia e la splendida forma di Shaqiri e Guarin, agli erroracci e le indecisioni dei centrali, specie Ranocchia, ci pensa Santon. Senza Icardi, ammalato, non mancano comunque le bocche da fuoco. Morale della favola, l’Inter coglie la sua seconda vittoria consecutiva su un campo difficilissimo, dove non vinceva da 7 lunghi anni; conferma i miglioramenti e dimostra che alle carenze dei singoli può sopperire l’organizzazione di gioco e la mentalità. Siamo sulla buona strada.
Pronti via e l’Inter può mettere subito la gara nel verso giusto. Fallo da rigore su Guarin e Shaqiri si porta sul dischetto: tiro e gol. Sembrerebbe fatta o almeno messa in sicurezza e invece la partita si trasforma in una battaglia sportiva. I padroni di casa si innervosiscono e cominciano ad andare a 1000 all’ora. I nerazzurri faticano a costruire gioco, ma reggono colpo su colpo. Arriva però il pari atalantino. L’Atalanta abbassa i ritmi dopo il pari e l’Inter può ricominciare a imbastire il suo gioco. Guarin è in grande giornata e dopo essersi procurato il rigore, si trasforma in cecchino. Tiro a giro da fuori area e gol. Nel secondo tempo l’Inter diventa padrona del campo. Complice l’espulsione di Benalouane, i bergamaschi fanno molta fatica, dopo aver speso tanto nella prima frazione e a peggiorare le cose arriva il secondo colpo da biliardo di Guarin. Il tre a uno chiude virtualmente la partita. C’è tempo per il quarto gol di Palacio, complice un felice rimpallo, su assist di… Guarin. Inutile dire che il colombiano è stato il migliore in campo.
La netta vittoria in trasferta regala serenità e consapevolezza alla Beneamata in vista dell’importante impegno di Europa League; consente di restare in scia al gruppone che lotta per le posizioni che contano; conferma che il lavoro di Mancini comincia a dare i suoi frutti. Se dovesse arrivare una terza vittoria consecutiva, si potrebbe cominciare a parlare di un’altra, finalmente nuova, storia. Incrociamo le dita.
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