Sconfitta che brucia, immeritata e figlia di un episodio, ma tirare a porta, inquadrare la porta e fare gol nel calcio è esigenza vitale, altrimenti di che parliamo?! Mancini parte con il solito 4-3-1-2 con il rientro di Brozovic e Shaqiri, Icardi e Podolski in attacco e, finalmente, una nuova coppia difensiva: Ranocchia e Vidic. Juan Jesus, complice l’assenza forzata di Santon, gioca da esterno e, forse forse, potrebbe essere una collocazione da riprovare in alternativa alla panchina. I nerazzurri giocano una bella gara, un possesso di palla a tratti straripante, compattezza di reparti, difesa quasi impeccabile, tant’è che il gol arriva solo su punizione.
Primo tempo equilibrato, Inter solida e reattiva. Shaqiri tiene le redini della squadra e la Sampdoria riesce ad essere pericolosa solo su ripartenza.
Nel secondo tempo fino al gol c’è solo l’Inter. I nerazzurri ci provano diverse volte, ma il massimo risultato è la traversa di Icardi. Arriva il gol di Eder, bello per carità, ma è una mazzata. Mancini butta nella mischia prima Palacio poi Camara, chiude la gara con Ranocchia centravanti aggiunto, ma di tirare e prendere almeno la porta non se ne parla. Mancano all’appello un paio di rigori, con falli fatti su Icardi, addirittura in area di rigore, ma sono precisazioni superflue.
Sconfitta amara, contro una buona squadra, di sicuro non mortificante come altre più recenti, che arriva su gol da palla ferma. Peccato non avere la certezza di rivedere Vidic in campo e la scarsa vena di realizzazione che suona un pò preoccupante a questo punto. Prestazioni come quella di stasera andrebbero suggellate con almeno due gol, ma stasera niente da fare. Ormai, perso ogni obiettivo, si valutano le prestazioni e va bene, ma vincere ogni tanto non sarebbe male, la salvezza è a un passo dopo tutto.