Udinese-Inter 1-2

L’importante era vincere. Quinto risultato utile consecutivo e si restituisce un senso al finale di stagione. Si può ancora, probabilmente con una buona dose di eccessivo ottimismo, sperare nell’Europa. Quanta sofferenza però contro l’Udinese degli ex nerazzurri Stramaccioni e Stankovic! A fine gara Mancini ha un diavolo per capello ed ha ragione: non si tratta di essere “pazza” Inter questa volta, ma stupidi e borsiosi, in un annata che certo non giustifica tanta superficialità e narcisismo. Paradossalmente la parità numerica ha sottolineato ancora una volta i progressi della squadra, ma quando l’arbitro ha cominciato a mettere mano al cartellino rosso a danno dei friulani, sono cominciati anche i problemi per i nerazzurri. Il finale di gara è stato praticamente in mano ai padroni di casa: ridotti ormai in nove sono riusciti ad umiliare, perdendo, a livello di prestazione, i ragazzi del Mancio. Il pareggio e la conseguente beffa, sono stati evitati con salvataggi in extremis e con tanta confusione davanti a un Handanovic inoperoso fino alla mezz’ora del secondo tempo. Non è così, ovviamente, che si può pensare di gestire una gara importante che, per una volta, si è messa sul binario giusto. Esperienza insegna, si spera… non capita certo tutte le volte di giocare in undici contro nove, ma mai come quest’anno nulla giustifica un atteggiamento così vanaglorioso.

Il primo tempo è incoraggiante e conferma ciò di buono si è visto nelle ultime gare. Mancini rivoluziona la difesa, causa squalifiche e inserisce al fianco di Vidic Felipe e al posto di Juan Jesus Santon. Confermato Kovacic in mediana con Medel e Guarin, Hernanes trequartista, Palacio e Icardi in attacco. Squadra corta, possesso e giro palla, pressing alto. Manca la zampata finale. Hernanes grande protagonista anche con i suoi tiri da fuori area insieme a Icardi. Al 40′ Domizzi si fa espellere per doppia ammonizione e la gara sembrerebbe mettersi in discesa.

Succede tutto nel secondo tempo. Al 47′ Kovacic viene atterrato in area, Icardi, glaciale, va sul dischetto e segna. Tre minuti e Di Natale riporta l’Udinese in pari. Dormita nerazzurra, con fallo non fischiato su Icardi a inizio azione e si ricomincia. L’Inter traballa di fronte alla veemenza bianconera, ma non crolla. Al 58′ Badu fa di tutto per farsi espellere e l’Udinese resta in nove. Al 65′ Mancini lancia Podolski nella mischia e il tedesco, finalmente, sigla il suo primo gol in serie A. Inizia la fase circense dell’Inter che, in vantaggio numerico e di risultato, entra in modalità funamboli/clown. L’Udinese prende coraggio e rischia di trovare il pari ripetutamente. Stramaccioni prova a recuperare la gara fino all’ultimo e di questo gli va dato atto. Ci salva il fischio finale. L’ira funesta del mister si spera serva ad evitare future pagliacciate. Queste gare vanno chiuse e subito.

Da sottolineare durante la gara, l’abbraccio tra Palacio e Stramaccioni: cose belle di sport e dimostrazione che la famiglia Inter resta nel cuore. Avanti con la prossima.

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