Ebbene si, basta una partita, un derby vinto alla terza giornata e il tifosotto medio ti cambia opinione su squadra e mercato e dimentica in un sol colpo tutto quel precampionato, che aveva aspramente criticato, pieno di sconfitte e pareggi, dove Mancini doveva esser esonerato, dove ogni minimo aspetto negativo enfatizzato dalla stampa trovava eco nelle pagine social nerazzurre. Si, il derby ha cambiato tutto: Felipe Melo è passato da acquisto inutile, scarso, semplice capriccio di Mancini a leader incontrastato del centrocampo; Juan Jesus da giocatore da regalare al mercato con due interventi decisivi, leggendo i vari commenti, è diventato un titolare inamovibile per la sua solidità difensiva e offensiva; il Mancio mezz’ora prima del match è stato etichettato come un folle, perché mettere Medel in mezzo alla difesa, così basso e lento sarebbe stato un suicidio contro il duo sudamericano Bacca-Luiz Adriano, e invece..
Ma vogliamo parlare di quelli che a fine mercato scrivevano “Perisic chi? No era meglio Lavezzi!” e domenica alle 23 invece “Grande Perisic, acquisto azzeccatissimo!”.
Questa è solo una parte dei comportamenti contraddittori di una piccola fetta della tifoseria social che proprio non conosce “la via di mezzo”. Per loro o tutto va bene o tutto va male e quando tutto va bene cerca insistentemente il pelo nell’uovo e di quel pelo riesce a farne una parrucca polemica.
In passato il buon Josè parlava di #prostituzioneintellettuale che, sia ben chiaro, ancora oggi regna nei media. Oggi assistiamo all’invasione dei #figlideltriplete. Una generazione di tifosi abituata ai grandi nomi, ai grandi trofei e pronta ad attaccare tutto e tutti arrivando addirittura a “minacciare” di cambiar squadra. Questa nuova tipologia di tifosi molto probabilmente non sarà nemmeno arrivata a questo punto dell’articolo, sicuramente si sarà soffermata al titolo e starà già criticando a suon di commenti le poche righe lette, o forse visto il derby vinto si starà confondendo tra la folla social non sentendosi minimamente colpita perchè ignara di esser etichettata in quella tipologia di tifo.
Ingenuamente pensavo che questi anni senza vittorie, senza Europa, senza progetti e ambizioni avessero creato una sorta di reset generale nelle coscienze di questi “tifosi” aumentando in loro la consapevolezza del perchè si tifa una squadra come l’Inter, nel bene e nel male ma evidentemente mi sbagliavo.