Serata da incubo. Sono bastati cinque minuti per ritrovarsi sotto di due gol e trenta ai viola per chiudere la gara, chiusura sancita dall’espulsione di Miranda. Chi sperava in una nostra sconfitta è stato accontentato. Trovare le cause di questa sconfitta non sembrerebbe semplice, eppure è lì, sotto gli occhi di tutti, la realtà. Al netto di schemi sbagliati, errori individuali e giocatori più o meno fuori ruolo, quello che si è reso più evidente in campo e ha portato i tantissimi tifosi allo stadio e non solo, a fischiare e arrabbiarsi, è stato l’approccio lassista e svogliato, superficiale e senza cattiveria che molti giocatori hanno mostrato in campo. È chiaro che dopo il terzo gol e in dieci, la partita era virtualmente finita, ma vedere i giocatori perdere definitivamente la testa e muoversi in mezzo al campo con le braccia ciondoloni, ha riprecipitato tutti in quell’atmosfera negativa e rassegnata dell’anno scorso, in quell’inferno, calcisticamente parlando, che i più ritenevano finalmente superato dopo cinque vittorie consecutive. Invece, qui lo avevamo detto un po’ tra le righe e un po’ esplicitamente, al di là dei risultati c’era e c’è ancora da fare molto, moltissimo. Basti pensare alla fase d’attacco, spesso povera e priva di idee. Si credeva che la fase difensiva fosse stata registrata e, se Handanovic non fa più errori così grossolani o Mancini non stravolge tutto senza un apparente senso, dovrebbe essere così, non fosse altro per quello che si è visto fino all’altro ieri.
La partita è nata sotto un segno sbagliato con l’infortunio di Jovetic prima di entrare in campo. Il rigore su ingenuità di Handanovic e il raddoppio subito dopo per la scarsa reattività sempre di Handanovic, hanno certo dato una bella mazzata, ma è difficile accettare questo uno-due come scusante per l’epilogo finale. Una squadra con carattere reagisce, non prende il terzo gol su una banale ripartenza; non si fa infilare e trascinare all’espulsione del centrale difensivo in pochi secondi. Gli episodi che fino a qui erano stati favorevoli, stavolta sono stati tutti contro e va detto, ma il carattere, la reazione, le idee in attacco… A S.Siro abbiamo visto una squadra, quella nerazzurra, in balia degli ospiti e non parlo della seconda ora di gioco, ma della prima mezz’ora. Un involuzione preoccupante, si spera episodica… Unica e rara…?!
Mancini era partito con una formazione discutibile, certo, ma incommentabile visto come si sono messe le cose. Di certo giocare a tre dietro con Santon a fare il centrale lascia un pò perplessi. Continuare a usare Perisic ovunque tranne che come attaccante esterno puro, lascia un pò perplessi. Insistere con Medel libero di far danni è un poco masochistico, non può andarti sempre bene… contro i viola il mister è apparso un pò confuso, diciamo così, almeno a vedere le cose da fuori.
In campo, si dice, scendono i giocatori. Bene: l’unico a mostrare almeno un poco di orgoglio e fisico è stato Icardi, autore di un gol-bandiera, ma scarsamente aiutato e poco utile a far salire la squadra nei novanta minuti. Gli altri hanno fatto solo le foto. Handanovic non c’era con la testa, Miranda e soprattutto Medel tanto fumo e poco arrosto, Santon spaesato e perso tra le idee del mister, Telles risucchiato in un non sense difensivo con evidenti conseguenze. Kongdobia in versione canne di bambù al vento, Guarin nella solita ennesima versione “che due palle a stare qua”, Felipe Melo in versione “svegliatemi per colazione”… insomma un centrocampo a dir poco distratto e senza forze. Palacio non è entrato proprio in partita, ha corso tanto, ma più a vuoto di tutto l’anno scorso. Perisic, povero, ancora deve capire che deve fare, ma ci prova: etereo. Icardi, da capitano, è l’ultimo ad arrendersi e bisogna almeno dargliene atto. Ranocchia che subentra per aggiustare la difesa fa il suo compitino, ma probabilmente pensando “ma se dovevamo giocare a tre, perché io no? E questi sarebbero meglio di me?!”… e come dargli torto, se aveva sti pensieri in testa, mentre fermava gli affatto irresistibili attaccanti viola?!
È andato tutto storto insomma. Peggio di così era difficile, non impossibile, fare. C’è solo da sperare che sia stato un episodio, il classico schiaffone che ti risveglia, ti fa mettere i piedi per terra e ripartire concentrato. Contro l’uomo ragno, l’ardua sentenza: intoppo o impiastri?! Forza Inter comunque e sempre!
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