E per l’occasione, per tenersi stretto il primo posto in classifica e dare un bel segnale di maturità, l’Inter cala il poker e sbanca S. Siro. Contro la neopromossa ciociara sembrerebbe facile riacciuffare la testa della classifica, ma così non è. Gli ospiti partono bene, i nerazzurri contratti e il primo a distinguersi è ancora una volta Handanovic. Una prima mezz’ora un pò confusa, incerta, fino al gol di Biabiany. La partita cambia, i nerazzurri tengono alta l’attenzione e piano piano dilagano. Si sfata il tabù dell’uno a zero, ci si ritrova solitari in testa alla classifica e a due punti dalla più agguerrita delle inseguitrici, un Napoli pericoloso, favorito e che sarà il prossimo avversario in una sfida che ha un bel sapore di scudetto.
Mancini contro il Frosinone conferma il pacchetto difensivo centrale, con Nagatomo e Telles esterni, a centrocampo spazio alla coppia Felipe Melo e Kondogbia, davanti Biabiany, Jovetic, Ljajic e Icardi: le intenzioni sono chiare, il gioco un pò meno. Il primo tempo è passabile, si chiude in vantaggio senza fare faville, anzi rischiando qualcosa di troppo. Il secondo tempo è invece quadrato, ben gestito, nel tentativo di chiudere la gara per poi riuscirci con un risultato, finalmente, rotondo e un messaggio al campionato: l’Inter c’è e non molla un centimetro. E alla fine si vedrà. Si parte da outsider, si punta al terzo posto, al momento non potrebbe andare meglio.
La squadra è in crescita. Al netto delle pause per le nazionali, i continui cambi di schemi e uomini, la mano di Mancini si comincia a vedere e la tenuta atletica supporta il tipo di gioco che il mister vuole. Bisogna solo continuare così, crescere, amalgamare tutti i giocatori. L’intesa tra Icardi e Jovetic, ancora un buona gara, è ancora da registrare, quella tra il montenegrino e Ljajic, del quale va sottolineata l’ennesima ottima prestazione, invece può solo crescere ancora. Contro il Frosinone segnano Biabiany, prima da titolare e prestazione eccellente; Icardi, che sbaglia ancora tanto, prima e dopo il gol; Murillo, al primo gol italiano e nerazzurro, a dimostrazione che la squadra non molla e si muove in modo organico fino all’ultimo, questo è lo spirito giusto; Brozovic che entra nel secondo tempo e conferma il suo valore in pochi minuti. Epic!
Gli avversari, ostici e da non sottovalutare, hanno fatto quello che potevano, i nerazzurri sono partiti forse troppo “leggeri”, ma poi si sono assestati: morale della favola, contro il Napoli servirà un impegno ancora maggiore, una concentrazione assoluta e un pò di fortuna. Partita importante, non decisiva, ma vincere, al di là dei sogni di gloria, significherebbe dare lo sprint decisivo per fare il salto di qualità e diventare protagonisti senza se e senza ma.