Chiamati alla prova del fuoco i nerazzurri rispondono positivamente, conquistando la semifinale di Coppa Italia in casa della capolista, dopo le ultime apparizioni sfortunate al S. Paolo. L’Inter di Mancini si presenta in maglia gialla e con tanta determinazione in campo. Gli esterni Telles e Nagatomo si riscattano delle ultime prestazioni opache assicurando copertura e spinta; a centrocampo Kondogbia e Medel fanno da frangiflutti senza sbavature e in attacco Ljajic, Perisic e Biabiany supportano Jovetic con buona precisione e attenzione alle due fasi. Juan Jesus sostituisce Murillo e non lo fa rimpiangere mentre Handanovic questa volta resta titolare anche in coppa e ancora una volta da il suo, determinante, contributo. I nerazzurri imbrigliano i partenopei senza particolare apprensione e ne viene fuori una partita equilibrata con poche occasioni da entrambe le parti. Il gol, bellissimo, di Jovetic sposta definitivamente gli equilibri e nonostante il tentativo di recupero con l’inserimento di Higuain e Hamsik tenuti in panchina forse per un eccesso di sicurezza, i padroni di casa non riescono a trovare il pari, anzi, subiscono il secondo gol in ripartenza, nei minuti di recupero, con una bella gallopata di Ljajic che arriva al tiro e chiude definitivamente la gara.
Non è stata una gara spettacolare, sicuramente con i nervi tesi, più importante per i nerazzurri chiamati a riscattarsi dopo le ultime prove che per gli azzurri di Sarri, ma giocata con intelligenza tattica, attenzione e senza sbavature. Sul finale l’ingresso di Palacio ha ulteriormente messo in difficoltà gli avversari e ha confermato la compattezza del gruppo. Chi entra sa quello che deve fare. Le esultanze dei giocatori hanno poi sottolineato l’assoluta mancanza di dissapori nello spogliatoio, nonostante il solito, fastidioso rumore dei nemici: la cosa è passata un pò in sordina e forse sarebbe successo comunque, a causa dello scontro finale tra i due allenatori che ha monopolizzato il post partita. Sulla questione offese in campo, quali offese e se dire o meno certe cose ci sarebbe da scrivere un libro, meglio restare al calcio giocato.
Al netto delle polemiche, restano dunque i seguenti punti: 1) l’Inter è viva e non è in crisi, nonostante le ultime prestazioni siano state e restino comunque negative; 2) si conquistano le semifinali di coppa, contro lo stesso Napoli, attualmente capolista in campionato, che l’anno scorso ci eliminò e che quest’anno ci ha “scippato” punti grazie a una buona dose di fortuna; 3) Jovetic e Ljajic possono e devono fare la differenza, speriamo non sia un’eccezione e che contribuiscano a incrementare la prolificità, attualmente mediocre, in fase realizzativa; 4) troppo rumore attorno all’Inter, come al solito, tentativi continui di far sembrare l’ambiente nerazzurro allo sbando: meglio non dare retta a nessuno, la risposta migliore arriva dal campo e seppur non brillando nè facendo un calcio spettacolare, l’Inter di coppa ha dato prova di esserci con la testa e di poter battere chiunque.
Ora, sembrerà paradossale dopo aver battuto i primi della classe, ma si attende il Carpi per ritrovare punti, vittoria, morale e forza anche in campionato: una bella prova del nove, come si suol dire. In attesa di un mercato che sembra farsi interessante….