Una vittoria per sorridere un pò, una vittoria per ritrovare serenità e punti, una vittoria quasi insperata alla vigilia. Una vittoria quasi per caso.
Quella col Torino era una partita a detta di molti fondamentale: per la classifica, per il futuro dell’allenatore, per provare a ricucire con la tifoseria, per rinsaldare i legami tra le varie parti del club e così via. Ne è venuta fuori una partita fantozziana, giocata meglio delle ultime, con una prestazione finalmente degna, sufficiente, ancora lontana dai livelli che ci si aspetta, ma apprezzabile per l’impegno e la costanza manifestate dalla squadra, dopo tante figure barbine. Il rapporto con il gol è ancora molto tormentato, seppure è stato incrementato il numero delle occasioni. Sotto porta la precisione non è ancora nostra alleata, diciamo così, ne la fortuna si è ancora decisa se è il caso di darci una mano o no.
I nerazzurri partono forte e schiacciano il toro fin dal primo minuto. Un inizio benaugurante. Al 35′ arriva il primo gol di Icardi: contrasto fortuito vinto dal capitano con il portiere granata e palla che carambola in porta. Sembrerebbe la fortuna volerci aiutare. Nel secondo tempo l’andazzo della gara sembra immutato anche se l’Inter cede un pò di campo agli ospiti. Al 63′ la fortuna si gira contro ancora una volta: Murillo e Ansaldi si sgambettano a vicenda e ruzzolano a terra, Belotti deve solo insaccare alle spalle dell’incolpevole Handanovic. Un gol fantozziano per parte e tutto da rifare per i padroni di casa. Brozovic e Candreva ci provano ripetutamente, ma la mira non è mai precisa che si tratti di colpire un difensore che si trova a passare di là per caso a porta vuota oppure, più banalmente, di centrare il portiere. Solo all’88’ la dea bendata decide di riaccoglierci tra le sue braccia e consentire così a Icardi di siglare il secondo, bellissimo, atteso e insperato gol della vittoria, senza che pali o traverse, difensori o portieri riescano a intercettare la mazzata del capitano nerazzurro. Il Torino getta le armi e l’Inter può sorridere, tornando alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive e un paio di settimane burrascose, tra ultrà inferociti, autobiografie di vite brevi, messaggi minatori, toto-allenatori e inciuci vari.
De Boer – Indovina la formazione titolare, ottiene dai suoi l’applicazione di schemi e tattiche e, per ora, si rinsalda sulla bollente poltrona interista. Il cambio Eder-Palacio nel secondo tempo funziona, Nagatomo e Ansaldi sugli esterni fanno il loro dovere, l’assenza di Medel viene ben assorbita dalla presenza contemporanea di Banega, Joao Mario e Brozovic, Eder e Candreva supportano alla meglio Icardi che, dopo tante chiacchiere torna al gol alla grande. L’olandese non sarà amatissimo, non avrà conquistato il cuore di tutti i tifosi e deve sicuramente fare ancora tanta esperienza nell’italico campionato, ma ancora una volta, nel caos nerazzurro, riesce a tenere il timone e, tra fortune alterne, la nave è ancora in viaggio. Dargli ancora fiducia e credito è l’unica alternativa all’ennesimo caos già visto in passato e se la squadra lo segue, non è detto che non ci si possa divertire, in futuro…
Icardi – Difficile ricucire il rapporto con la Nord, difficile giocare in casa e segnare sotto la Nord. Più facile far gol e farsi carico della baracca. Forse, lentamente, si tornerà alla normalità. Intanto, se continua a segnare, va bene così.
Partita dunque piacevole, fortunatamente vinta. Miglioramenti se ne son visti, ma il problema resta sempre quello della continuità e dell’approccio ad ogni singola gara. Dunque per questa volta è andata bene, la prossima sarà tutta da vedere.
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