Campionato finito. Inter quarta, a pari punti con la Lazio e dopo sei anni di nuovo in Champions League. Un sogno?! No. È la Pazza Inter targata Spalletti. La squadra che quest’anno ci ha fatto gioire, arrabbiare, avvilire, saltare dalla sedia e magari anche bestemmiare alla fine ce l’ha fatta. Ha vinto la partita più importante della stagione giocando nemmeno benissimo, ma tirando fuori quel cinismo che è mancato molte, troppe, volte. Una vittoria di squadra, una vittoria che aveva tanti risvolti, come non pensare a quel 5 maggio prima della gara? O alle partite che andavano vinte e si sono perse durante il campionato?! Eppure, ancora una volta, come nelle favole, anche il 20 maggio entra nella storia nerazzurra, con una gara rocambolesca, tenuta a galla per pochi momenti fino a venti minuti dal termine. Poi la Storia ha deciso di regalarci un’altra emozione tutta interista e si sono riaperte le porte dell’Europa che conta, finalmente.
La partita nel primo tempo ci vede partire bene, ma sulla breve distanza esce la Lazio. Va in vantaggio e ha più occasioni, Handanovic e il palo ci tengono in gioco. Arriva il pari di D’Ambrosio quasi per caso, ma l’Inter non sembra in grado di prendersi la gara. I giocatori sembrano molli sulle gambe e arriva il raddoppio laziale. Il primo tempo finisce così, con un po’ di magone e tante perplessità. Nella ripresa la musica non sembra cambiare. Arriva anche la VAR che annulla la concessione di un calcio di rigore. Sembra proprio l’inizio della fine. Invece il neointerista DeVrij fa un fallo netto in area e regala a Icardi il gol numero 29 che vale il titolo di capocannoniere e all’Inter il 2 a 2. Un giro di valzer e la Lazio resta in 10: fuori Lulic, inizia la favola. Il gol di Vecino all’81 fa impazzire i 10.000 nerazzurri dell’Olimpico e tutti i tifosi nel mondo. Quattro minuti di recupero in apnea e poi via a festeggiare: è Champions!
Ha vinto la partita più importante della stagione giocando nemmeno benissimo, ma tirando fuori quel cinismo che è mancato molte, troppe, volte.
Molti giocatori hanno avuto un calo evidente proprio in questa gara, altri sono riusciti a sopperire, altri hanno tenuto il campo e sono riusciti a portarci oltre. È andata bene, ci siamo emozionati e divertiti, arrabbiati e intristiti: pieni voti per tutti e via. Nonostante tutto, ci hanno portato in Champions e ci hanno tolto gli schiaffi dalla faccia e dopo 16 anni (ricordi quel 5 maggio?) siamo tornati a piangere all’Olimpico, ma di gioia.
Una partita folle, emozioni a iosa, un finale degno di un campionato assurdo, vissuto tra alti e bassi, altissimi e bassissimi. Sicuramente non ci siamo annoiati, ma alla fine che soddisfazione.
Che bello essere interisti!
Un saluto nerazzurro a tutti e grazie per averci seguito nelle cronache di un altro campionato. Amala!
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