Nonostante una bella partita, due gol di vantaggio e condizioni climatiche (leggasi vento forte) critiche, l’Inter perde due punti per strada e pareggia dopo quattro vittorie consecutive. Determinante la VAR nel bene e nel male durante tutta la gara, sul finale ci precipita nell’abisso della disperazione e della rabbia, scambiando parti anatomiche a casaccio, tipo il petto per un braccio e favorendo così proprio allo scadere, dopo un recupero lunghissimo, i padroni di casa.
Un pareggio amaro dunque seppur confortato dell’ennesima prestazione positiva: carattere, grinta, un rinnovato spirito di gruppo sono caratteristiche oramai consolidate e che comunque lasciano ben sperare. Unico neo sono le dirette inseguitrici sempre più a ridosso, grazie anche a errori arbitrali grossolani come quello che ha assegnato il rigore del pari ai viola. Bisogna tenere duro.
La partita con la Fiorentina inizia malissimo, dopo soli 22 secondi già siamo sotto di un gol. Errore difensivo generale, rimpalli fortunati, vento che spinge forte., sta di fatto che si parte con un bel gap. Bastano pochi minuti però per vedere il gol dell’ex Vecino. Altra splendida e determinante rete per raddrizzare la gara. Arriva poi il gol di un Politano in netta ripresa che porta l’Inter a ribaltare per la prima volta quest’anno il gol di svantaggio. Nella ripresa il gol su rigore di Perisic sembra dare tranquillità alla squadra e maggiori sicurezze per centrare il risultato utile. I padroni di casa però non mollano, segnano con Biraghi, ma la VAR annulla, arriva il gol di Muriel, punizione da 30 metri imprendibile, mentre i nerazzurri non disdegnano qualche puntatina in avanti, sempre pericolosi. Sul finale i viola sembrano mollare e i nerazzurri stare in controllo, ma l’abisso e dietro l’angolo e l’anatomia umana una faccenda opinabile, a quanto pare: rigore di Veretout e chiusura polemica di una gara tutto sommato bella e divertente.
Un pareggio amaro dunque seppur confortato dell’ennesima prestazione positiva
Lo spirito di gruppo che sembra pervadere la squadra fa sì che tutti diano il massimo, così anche un Dalbert fa la sua figura. Bene tutta la difesa, nonostante l’incertezza a inizio gara. Il centrocampo è apparso a tratti un po’ slegato dai reperti, ma Nainggolan è in crescita e Vecino ha dato il suo contributo anche in attacco. Lautaro è molto presente nelle due fasi, gli manca ormai solo il gol. Perisic lo ritrova su calcio di rigore con un’altra buona prestazione.
Dunque squadra in crescita, ricompattata e rinvigorita. Eintracht Francoforte prossimo avversario di Europa League e caso Icardi ancora apertissimo (si parla di operazione al ginocchio e fine stagione anticipata tra le altre cose): non si può certo dire che ci piace vincere facile…
Amala.