Stagione conclusa ed è quindi giunto il tempo di bilanci e di pagellone di fine annata.
Analizzeremo ruolo per ruolo la stagione della rosa nerazzurra tra promossi, bocciati e rimandati.
Partiamo dalla difesa!
Con i 33 goal subiti l’Inter chiude al secondo posto nella personale classifica delle difese meno battute del campionato, seconda solamente alla Juventus per soli tre goal.
La compattezza del reparto e la solidità difensiva sono state e saranno sicuramente la base di partenza per il prossimo futuro.
Handanovic: annata da ricordare per il trentaquattrenne sloveno. Con i 33 goal subiti, posiziona l’Inter come seconda difesa del campionato. Vince il premio come miglior portiere della serie A e si porta a casa il record come miglior clean sheets della stagione.
La fascia di capitano, giunta a campionato in corso, è il premio ideale per la professionalità dimostrata fino a questo momento in maglia nerazzurra. Bravo Samir!
Padelli: prende il posto di Handanovic solamente in occasione del match di Coppa Italia contro il Benevento subendo due goal.
Skriniar: il secondo anno in nerazzurro è stato quello delle conferme per il difensore slovacco dal nome impronunciabile. Insieme a de Vrij è stata una delle due colonne dell’intero reparto. Il rinnovo fino al 2023 la ciliegina sulla torta per un giocatore destinato a diventare leader dei nerazzurri.
de Vrij: insieme a Skriniar ha formato quel muro promesso nel suo video introduttivo al suo arrivo a Milano. Complice qualche infortunio di troppo ha subito qualche calo di prestazioni in alcune partite.
Miranda: stagione da dimenticare per il brasiliano. Giocatore in netta fase calante. Con appena 19 presenze e con l’arrivo di de Vrij è stato declassato a riserva di “lusso”, aggettivo dettato esclusivamente dal suo contratto sicuramente troppo pesante per una, ormai, seconda scelta.
Per lui è previsto un probabile addio con finale di carriera nel suo Brasile.
Ranocchia: fresco di rinnovo fino al 2021, l’ex capitano nerazzurro ha collezionato solamente 7 presenze in stagione con la maglia nerazzurra. A 31 anni rischia di diventare il Berni dei centrali nerazzurri, anche se con l’arrivo di Conte (suo estimatore) potrebbe rivivere una seconda giovinezza come valida alternativa nella futura difesa a tre.
Asamoah: come tutti gli ex juventini, arriva all’Inter con i fari puntati contro, ma pian piano si ritaglia il ruolo di terzino sinistro inamovibile. Prestazioni ricche di corsa e sacrificio. Stagione macchiata da errori madornali in partite importanti.
Dalbert: doveva esser la stagione della rinascita, ma Spalletti prima lo etichetta come nuovo Roberto Carlos, poi nei fatti lo utilizza solo 12 volte in tutta la stagione. L’ingresso, disastroso, in Inter-Empoli potrebbe esser la sua ultima apparizione in maglia nerazzurra. Meteora.
D’Ambrosio: dato per riserva del nuovo acquisto Vrsaljko a inizio anno, anche quest’anno Danilone si è ritagliato un ruolo importante nella stagione nerazzurra. Il grave infortunio del croato, gli ha consegnato definitivamente le chiavi della fascia destra. Le solite sbavature difensive e lo scarso apporto in fase offensiva lo mettono costantemente in prima fila in caso di risultato negativo.
Vrsaljko: l’aver terminato la stagione a gennaio, rende quasi ingiudicabile l’annata di Sime in maglia nerazzurra. Dopo la buona prestazione nel mondiale russo, il terzino destro era arrivato all’Inter con un carico di aspettative e soprattutto con addosso gli sguardi critici di chi pensava di trovare una sorta di alternativa al partente Cancelo.
Il prestito ci evita l’ennesima scelta di mercato errata.
Cedric Soares: arriva a gennaio per sostituire l’infortunato Vrsaljko consapevole del fatto che la sua avventura sarebbe durata appena cinque mesi. Pochissime apparizioni, tutte sufficienti, senza grosse sbavature. Grazie di tutto Cedric.
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