All’Inter è rimasto legato quattro stagioni, approdando dal Milan subito dopo il Mondiale vittorioso di Spagna 82 che ha avuto in Fulvio Collovati un protagonista assoluto ricordandone le qualità di difensore centrale elegante con buona tecnica, ottimo nell’anticipo e il colpo di testa. Nei salotti televisivi e da commentatore radiofonico, va sempre al sodo Collovati esprimendo pensieri in libertà. Iotifointer.it l’ha intervistato in esclusiva.
Collovati, la minaccia Covid sul campionato quanto deve preoccupare?
“Molto, perché i contagi stanno aumentando anche nel calcio ed esiste il rischio che la stagione sia frammentata, con riscontri non veritieri e senza condizioni alla pari per tutti”.
C’è un modo migliore di altri per gestire la situazione?
“Difficile trovare le contromisure, ci si affida alla professionalità degli atleti ma molte volte è anche sfortuna. Sarebbero necessari molti ritiri che ormai sono sempre più contro la mentalità dei giocatori attuali”.
Come vede la stagione?
“Più equilibrata e incerta di quella passata. Le partite rinviate, i giocatori che si fermano per il Coronavirus e gli infortuni incideranno più della scorsa stagione. Per questo è del tutto evidente che chi ha una rosa più ampia ha un vantaggio e può ritenersi favorito”.
Chi si è mosso meglio sul mercato?
“Dal mio punto di vista Inter e Napoli. I nerazzurri ora hanno più di 20 giocatori tutti sullo stesso livello, mentre gli azzurri hanno coperto i ruoli che mancavano”.
Al posto di Conte chi avrebbe voluto a tutti i costi nell’organico?
“Più che cercare Kanté, avrei preferito un vice Lukaku, magari Dzeko o Giroud. Però penso che alla fine non si possa lamentare”.
Conte può sentirsi favorito?
“Anche se Marotta ha detto che l’Inter deve arrivare nelle prime quattro, sarà una delusione se quest’anno non vince. La vedo favorita”.
Quali consigli può dare al tecnico nerazzurro?
“Conte è bravo e io non sono un tecnico, per cui l’unica cosa che mi sento di dirgli è di non mettere troppa pressione addosso”.
L’Inter ha accorciato le distanze della Juve?
“Assolutamente sì, ora è la mia favorita”.
La difesa interista la convince?
“Non avrei dato via un giocatore di esperienza come Godin, ma per il resto mi sembra sia un pacchetto dalle buone garanzie nonostante il cambiamento più offensivo di Conte”.
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