Lui sì che la fascia la sapeva fare. Un po’ come oggi Hakimi. Andreas Brehme, tra i protagonisti dello scudetto dei record del Trap, si racconta a La Gazzetta dello Sport.
“Hakimi è un giocatore eccezionale, non ce ne sono molti in giro così. Tecnico e velocissimo, darà una mano enorme all’Inter in questa stagione, ne sono convinto. In Bundesliga era dominante, nonostante l’età giovanissima. La sua dote? La freddezza nel produrre assist dopo uno scatto: sa essere decisivo”.
Secondo Brehme l’Inter è da scudetto.
“Questa squadra è stata costruita per questo obiettivo, altrimenti sul mercato non vai a prendere uno come Vidal. La scorsa stagione la distanza con la Juve era più ampia del punto di distacco a fine campionato, i bianconeri alla fine mollarono. Ma ora il gap è ridotto”.
Un pensiero al Derby di sabato.
“Sarà diverso da tutti gli altri, imprevedibile per un motivo: non c’è pubblico, sarà stranissimo vedere San Siro vuoto, pure per i giocatori”.
Da Trap a Conte.
“Sono due allenatori molto attenti all’aspetto motivazionale. E poi tutti e due sono stati accompagnati dalla fama di difensivisti: non lo è questa Inter, che propone un calcio offensivo. E guai a chi ricorda così il mio Trapattoni: vincemmo quel campionato con Serena capocannoniere e in generale con il miglior attacco della Serie A (67 gol, ndr), segnando di più anche del Milan di Sacchi e dei tre olandesi”.
Un consiglio «tedesco»: dopo il Milan c’è il Borussia Moenchengladbach sulla strada della Champions.
“Fermi tutti: l’Inter è favorita. È più forte. Il Borussia mi piace, propone calcio, ha giocatori pericolosi in attacco. Ma la loro difesa è vulnerabile. E in generale è una squadra con molti up and down, mentre l’Inter mi sembra abbia un rendimento più regolare. Non c’è da avere paura”.
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