Difensore di classe (bandiera del Parma e vicecampione del mondo a Usa ’94) e oggi apprezzato opinionista su Sky, Lorenzo Minotti a iotifointer.it fa volentieri le carte al derby Inter – Milan cogliendo gli spunti più importanti dell’appuntamento più sentito a Milano.
Che derby sarà?
“Inedito per tanti motivi. Ci sono troppe situazioni condizionanti come il Coronavirus. Non dimentichiamo la sosta delle Nazionali che definirei assurda per il momento storico che stiamo attraversando. Il mercato è appena finito, ci sono le rose definitive e le squadre devono trovare la propria identità con l’assetto migliore”.
Il Covid rischia di essere il protagonista non richiesto?
“E’ protagonista per la mancanza di giocatori, con le squadre decimate, e di pubblico considerato il tipo di sfida”.
Arriva troppo presto o dirà già qualcosa di importante?
“Arriva davvero troppo presto e penso che non dirà molto. Vedremo cosa viene fuori. C’è tanto rammarico per i risvolti, i significati e le aspettative. Sarà fortemente condizionato e per niente decifrabile”.
Minotti secondo lei chi avrà più da perdere?
“Può sempre condizionare l’autostima e gli umori. E’ sempre bene non uscirne con le ossa rotte, e può invece dare tanto entusiasmo e contribuire a intravedere tanta positività per il corso della stagione. Entrambe le squadre rischiano, sono in ballo altri valori al di là del primato cittadino. L’Inter è tra le principali candidate e forse l’unica candidata a giocarsi lo scudetto con la Juve che passa anche attraverso partite come questa dove deve dare conferma delle sue ambizioni non potendosi permettersi di sbagliare. Dal canto suo il Milan sta vivendo un 2020 esaltante, ha finito il campionato scorso nella maniera migliore e ha ricominciato la stagione facendo il pieno sia in Europa League che in Italia. Ora però arrivano gli esami veri, gli avversari incontrati fin qui erano di un valore diverso. Le potenzialità e le ambizioni si misureranno per la prima volta con un grande avversario. Questo è il vero esame da superare”.
Conte da cosa dovrà guardarsi?
“Soprattutto dalla maturità che ha raggiunto la squadra di Pioli. I rossoneri hanno trovato una grande identità tattica, compattezza e unità d’intenti. Il Milan non è più una somma di giocatori ma ha dei valori autentici, supportati anche dal fatto che per esempio in Europa League è riuscito a superare momenti difficili grazie proprio allo spirito di squadra. I valori tecnici ci sono e Pioli ha messo le pedine al posto giusto. Conte dovrà guardarsi dall’entusiasmo, la maturità e le convinzioni rossonere in un contesto diverso dall’anno scorso”.
Chi potrà essere l’uomo derby da una parte e l’altra?
“Scontato pensare a Ibrahimovic e Lukaku che sono i giocatori più rappresentativi. Ma potrebbe essere la partita di Lautaro e Calhanoglu che ci arrivano al meglio”.
Vede superlavoro più per Donnarumma o Handanovic?
“Entrambe le squadre cercheranno di fare la partita che immagino aperta e con tante occasioni da gol come l’anno scorso. Saranno impegnate tutte e due le difese, penso soprattutto all’attacco potenzialmente enorme dell’Inter mentre il Milan ritrova Ibra con il rammarico per Rebic. Il Milan ha dimostrato in questo anno solare di aver ritrovato con regolarità i gol e la capacità di costruire gioco. E’ prevedibile un maggior lavoro per Donnarumma poiché l’Inter davanti fa veramente paura”.
Questa Inter è da scudetto?
“Non può nascondersi, anche se Conte dice che non bisogna vincere a tutti i costi. Mai come stavolta la Juve non ha un ruolo di favorita assoluta. L’Inter ha costruito una rosa di ottimo livello ed è al secondo anno di lavoro con Conte, potrebbe essere la stagione giusta per interrompere l’egemonia Juve”.
Come finirà il derby?
“Potrebbe essere una partita molto rischiosa per i nerazzurri. Dico 2-1 per il Milan”.
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