“Spillo” è l’Inter. Ce l’ha addosso. Mai dimenticata, la seconda pelle anche a distanza visto che fa la spola tra il Qatar e l’Italia, dove si trova in questi giorni. Prelevato dal Brescia nel 1977, per 80 milioni, grazie a Mazzola e Beltrami, Alessandro Altobelli ha vinto in nerazzurro lo scudetto nel 1980 in tandem col suo amico Beccalossi genio e sregolatezza della squadra. Trapattoni nell’88 decide di non puntare più su di lui e Altobelli si trasferisce alla Juve, dove resta con Zoff un solo anno, prima di chiudere la carriera trentacinquenne nel suo Brescia. Con l’Inter detiene il record di reti nelle coppe europee, segnandone 35. Ed è stato protagonista anche nell’Italia di Bearzot con il terzo gol segnato alla Germania nella finale del Mondiale ’82 a Madrid.
“Finalmente è un derby di alta classifica perché il Milan è a punteggio pieno ed è costruito bene con i giocatori che si trovano alla perfezione nel modulo e la gestione di Pioli. L’Inter ha quasi due squadre, a parte i problemi del momento a causa del Coronavirus, e ha tutto per vincere. E’ arrivata seconda a un punto dalla Juve e in finale di Europa League. Per fare meglio deve primeggiare. Milano torna a essere protagonista con un derby degno del nome”.
“C’è poco da programmare, pensare, immaginare. E contano zero i moduli. Il derby si gioca sempre in attacco, un’azione di qua e una di là. Quelli che stanno meglio vincono. Non c’è tattica”.
“Una volta erano più sentiti, ci si pensava già da un mese prima. Sono gare che lasciano il segno, quelle che si vogliono vincere sempre. E’ cambiato tanto, prima Inter e Milan avevano parecchi giocatori cresciuti nel settore giovanile e sentivano moltissimo la sfida. Era una gara unica da vincere, adesso è cambiato il calcio e ci dobbiamo adeguare a ciò che c’è. A me comunque questo calcio piace lo stesso, lo seguo e lo prendo per quello che è”.
“Lukaku e Lautaro si integrano benissimo insieme, abbiamo visto cosa sono in grado di fare. Formano la coppia più forte del campionato, sono fatti l’uno per l’altro con una squadra che li sostiene nel gioco, specialmente sugli esterni. L’Inter ha un attacco dove c’è l’imbarazzo della scelta con uomini dalla resa sicura, e Lukaku ha sposato la causa giocando per la squadra. Il Milan ha una bel gruppo, è molto competitivo con tanti giocatori e il campione che fa la differenza: da quando c’è Ibrahimovic tutti i giocatori del Milan hanno cominciato a rendere di più. E’ un suo merito”.
“Assolutamente sì. E’ un giocatore completo, sa quello che deve fare, sceglie sempre la giocata migliore sia dentro l’area che fuori. Sa far gol in tutti i modi. Senza pubblico i ritmi sono più bassi, si ragiona di più e questo lo avvantaggia”.
“E’ il primo responsabile di questo club, un allenatore che sa il fatto suo con il carisma e il carattere. Si fa rispettare soprattutto dalla società che in questi due anni gli ha preso l’impossibile. Per quanto riguarda la rosa, l’Inter è messa perfino meglio della Juve. Adesso tocca a lui vincere per ripagare la società”.
“Ci saranno tanti gol, dico 4-3 per l’Inter!”.