Diego Milito e il derby: lui al Diavolo ha segnato 8 volte! Il Principe, che in nerazzurro (2009-2014) ha vinto un campionato, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Champions e un mondiale per club, si racconta a La Gazzetta dello Sport.
“All’Inter mancano 7 uomini? Noi nel 2010 abbiamo vinto 9 contro 11… Io sono fiducioso nonostante le assenze perché la rosa è grande e l’allenatore ha il carattere giusto per motivare in una situazione così. L’Inter troverà stimoli nuovi e farà una grande partita».
La prima immagine del derby – “Il primo che ho giocato: 4-0. C’era ansia, sentivo che era qualcosa di speciale, un sogno che si realizzava. Ho segnato su rigore: rimane uno dei ricordi più belli della carriera».
Il ricordo negativo – “L’amarezza del 3-0 nel 2011: eravamo forti e, vincendo, potevamo lottare per lo scudetto poi vinto dal Milan di Ibra”.
Su Lautaro Martinez – “Gli serviva solo tempo per esplodere: aveva dimostrato subito la sua classe, ma dopo un anno è migliorato. Sta seguendo la strada giusta per diventare il top e il meglio deve ancora venire”.
Su Lukaku – “E’ un attaccante enorme e quei due sono fatti per giocare insieme: si completano perfettamente. La crescita di Lautaro si deve anche alla sua generosità. E occhio a Sanchez, mi piace tantissimo: quest’Inter ha davvero un grande attacco”.
Hakimi come Maicon? – “Non mi piace mai fare paragoni tra giocatori di epoca diversa. Non carichiamolo troppo, ma l’Inter ha trovato un esterno formidabile: per gli attaccanti uno così è oro”.
Su Vidal – “Tecnicamente e caratterialmente fa la differenza”.
Su Conte – “E’ un allenatore che sa cosa serve alla squadra davvero, come tifoso sono contento perché può competere fino alla fine. Speriamo sia l’anno buono: il gap con la Juve si è ridotto. E sono felice sia rimasto, non aveva senso interrompere un percorso così positivo”.
Su Ibra – “L’età ti fa maturare e ti fa essere ancora più leader: lui è la guida di tutti quei ragazzi. Ho sempre avuto un grandissimo rispetto per Ibra, anzi mi sarebbe piaciuto giocarci insieme. Ma vedendolo in campo non sono invidioso: sono felice di quello che ho fatto, io ho smesso al momento giusto”.
Messi e l’Inter – “Ci si deve credere: si vive di sogni. Perché non immaginarselo all’Inter, una squadra fatta per gli argentini e in cui Messi starebbe benissimo?”.