Si scrive Inter – Borussia Moenchengladbach (leggi la probabile formazione di Conte per mercoledì) e i ricordi corrono a quel 20 ottobre del 1971, alla famosa e storica ‘Partita della Lattina’.
Si giocava al Bökelbergstadion, per l’andata degli ottavi di finale dell’edizione 1971-72 della Coppa dei Campioni. Una gara a senso unico per la squadra tedesca, che superò nettamente la formazione di Invernizzi 7-1 compromettendo irrimediabilmente la strada europea dei nerazzurri.
Se non fosse stato per quella storica lattina
Se non fosse stato per quella storica lattina, l’Inter non sarebbe mai arrivata alla finale poi persa contro l’Ajax a Rotterdam.
Fu il capolavoro dell’avvocato Prisco, allora vicepresidente dell’Inter: avanzò reclamo chiedendo addirittura la vittoria a tavolino, il tribunale sportivo a Ginevra
annullò la gara e ne ordinò la ripetizione a Berna infliggendo contestualmente una multa di un milione e mezzo di franchi svizzeri al Mönchengladbach.
“Ancora in Germania sono accusato di aver simulato l’infortunio, ma non è vero, non ho agito così. Sono stato colpito alla testa e sono caduto a terra privo di sensi – ha raccontato il protagonista della vicenda Roberto Boninsegna, per tutti ‘Bonimba’, oggi 76enne, al SID e riportato da sport.de –.
Ricordo quel preciso momento. Stavo per effettuare una rimessa in gioco quando ho sentito un colpo. Sono svenuto, come confermato dal commissario UEFA francese che mi ha esaminato nello spogliatoio.
Spero di essere a San Siro. Ho ancora buoni contatti con l’Inter e sono sicuro che nonostante il numero limitato di posti allo stadio mi verrà dato un biglietto”, ha concluso Boninsegna.
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