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Tutti pazzi per Cuchu Cambiasso: i tifosi (e non solo) lo chiamano all’Inter

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Competenza e un passato tutto nerazzurro. Ormai da un paio di anni Esteban Cambiasso è il sogno panchina dell’Inter per tanti tifosi dell’Inter. Mai banali le sue frasi da opinionista a Sky Sport e sempre preparato in argomento Inter, come se non avesse mai abbandonato l’ambiente di Appiano Gentile. E se non bastassero i tanti apprezzamenti del popolo interista, non mancano certo le considerazioni positive dei colleghi della stampa.
Paolo Ziliani de Il Fatto Quotidiano definisce le opinioni di Cambiasso come le più acute ed intelligenti assieme a quelle di Paolo Condò. E se Pirlo è considerato un predestinato, anche il Cuchu in panchina il suo fascino ce l’ha…

CUCHU, IL TUO FUTURO SARA’ ANCORA NERAZZURRO

Inutile girarci attorno: Esteban Cambiasso è il sogno di tutti sulla panchina dell’Inter, magari già come il dopo Antonio Conte, che non si sa quanto potrà durare. Il Cuchu era già allenatore in campo, quasi un vice per Josè Mourinho nell’anno del Triplete, e ora dopo anni di studio, anche in giro per il mondo, è giusto che l’argentino si ritagli un ruolo da protagonista. Mesi fa dichiarò: “Se dovesse chiamarmi Zanetti, a cui sono legato da una profonda amicizia, avrei difficoltà a rispondere perché la stessa persona che ti chiama per affidarti un lavoro è probabilmente la stessa che poi ti manda via e sono cose che un allenatore deve capire. Quindi quasi spero che non mi chiami. Chissà se adesso ha cambiato idea…

CAMBIASSO SU SHAKHTAR DONETSK – INTER 0-0

Ecco un’esempio che conferma l’alto livello di competenza di Cambiasso, ripetiamo, lucido e mai banale. Questa la sua considerazione sui nerazzurri al termine di Shakhtar-Inter 0-0: “L’Inter ha fatto vedere sicurezza, è mancato l’ultimo passaggio. Tanti aspetti positivi, anche se per quello che ha creato poteva anche vincere. L’Inter deve fare i conti su se stessa e pensare alle proprie prestazioni. È mancata un po’ di brillantezza negli ultimi metri, gli avversari hanno messo una linea di 4 difensori e una di 5 centrocampisti a bloccare le avanzate”.

 

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Published by
Nicola Santucci