Prima il battibecco a Tiki Taka tra il conduttore, Piero Chiambretti, e Giampiero Mughini. “Annullare nel calcio un gol per un fuorigioco di un’unghia è ridicolo“, lo sfogo del giornalista e tifoso bianconero; “è il regolamento e va rispettato“, ribatte Chiambretti.
Ora pure il Corriere della Sera entra a gamba tesa sul VAR, dopo i 3 gol annullati a Morata durante Juventus – Barcellona di Champions.
“E’ giusto che per pochissimi centimetri si annulli un gol?”, il filosofico interrogativo del Corrierone buttato lì nel bel mezzo dell’articolo.
Domanda senza malizia: se tre gol fossero stati annullati ad un attaccante del Benevento secondo voi ci sarebbe stato lo stesso questo titolone su uno dei più importanti quotidiani italiani?
Annullare un gol per pochissimi centimetri non è giusto, è sa-cro-sa-nto, dal momento che quei pochissimi centimetri (senza un supporto tecnologico, la VAR appunto, Video Assistant Referee) rappresentano il confine tra legalità e illegalità, tra sospetti e buona fede, tra la ‘sudditanza psicologica’ e la scienza. Tutto questo, piaccia o non piaccia.
Oppure, se è ingiusto annullare un gol per pochissimi centimetri, annulliamo le sanzioni a chi va a 131 km/h in autostrada, a chi paga le tasse il 32 del mese e a chi – in questi tempi di Covid – esce di casa con una temperatura di 37.6.
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