Il giornalista e scrittore di fede nerazzurra Leo Turrini scrive così di Inter su Il Resto del Carlino:
“Ha avuto ragione Marotta a lamentarsi in televisione, per un solare rigore negato alla Beneamata mentre stava tentando di rimontare il Parma: la tecnologia, intesa come Var, dovrebbe aiutare l’arbitro ad evitare errori plateali. Ieri a San Siro non è accaduto. Dopo di che, i nerazzurri erano sotto di due gol. Non per colpa del tizio, davvero scarso, che aveva il fischietto in bocca, a scanso di equivoci.
A me l’Inter di Conte fa venire in mente una compagna dei tempi del liceo. Era molto carina, si agghindava magnificamente per le serate, eccetera. Ma si specchiava nello specchio della bellezza e alle feste, alla fine, restava sempre da sola. L’Inter di questo autunno, uguale. Non si possono collezionare dieci calci d’angolo nel primo tempo senza fare manco un tiro in porta. Il filosofico dibattito su Eriksen c’entra poco e nemmeno è il caso di scomodare l’assenza di Lukaku: anche il Milan ha giocato senza Ibra, anche la Juve ha giocato senza CR7. E a Kiev, con Big Rom in campo, l’orchestra aveva suonato lo stesso spartito”.