Non sarà il Bernabeu, ma Valdebebas resta per lui un luogo familiare dove si è allenato e ha giocato per 11 anni. Per il grande ex Acrhaf Hakimi, il match Real Madrid-Inter vale doppio, come sottolineato dal Corriere dello Sport. Nato proprio a Madrid, l’esterno marocchino ha giocato poco con la prima squadra, poi con i due anni al Borussia Dortmund si è confermato uno dei migliori giocatori nel suo ruolo. E non a caso il Real Madrid, dopo averlo ceduto ai nerazzurri per 40 milioni, si è tenuto un diritto di prelazione sull’eventuale futura rivendita.
L’inizio di stagione di Hakimi è stato positivo, ma da domani è atteso, come il resto della squadra, un cambio di marcia davanti a una big come il Real. Il marocchino giusto un anno fa castigava Conte e spingeva l’Inter quasi giù dal burrone, con una doppietta in Champions a Dortmund. Non era un dentro o fuori quello, come non lo è domani a Madrid. Ma diventa un cruciale attestato di credibilità nel viaggio europeo, lastricato di problematiche per l’Inter. Una è stata proprio l’equivoco del tampone del giocatore, che lo ha costretto ai box contro il Borussia Moenchengladbach.
Adesso la testa è rivolta all’obiettivo di un blitz spagnolo che l’Inter insegue senza troppo per il sottile. Il cammino del girone non permette più di indugiare. E per Hakimi, come detto anche un senso di rivalsa nei confronti del Real. Tre stagioni fa, solo due presenze nella fase a gironi della Champions, vinta proprio dalle merengues.