E’ un analisi lucida quella che fa La Gazzetta dello Sport il giorno dopo Real Madrid – Inter.
“E’ da troppo tempo che l’Inter merita e non vince – scrive la rosea – un successo nelle ultime 7 gare e sempre dicendo alla fine: «Siamo stati più bravi noi». Ma se continui a dirlo e non lo dimostri mai con il risultato, forse c’è qualcosa che non va. Non può essere solo sfortuna. Più probabilmente si tratta di qualità, che non è una parola astratta. Qualità sono i 2-3 centimetri che distanziano un passaggio sbagliato da uno esatto, un tiro a fil di palo da un gol, una partita ben giocata da una vinta. E’ la distanza che separa Brozovic da Modric, per intenderci. Vidal, che ne fa una e ne sbaglia due, è un’altra cosa. Il Real resta una squadra malata e imperfetta, poteva anche perdere ieri, non è stato superiore, ma quella qualità ce l’ha e quando c’è stato da spendere la tecnica dei suoi solisti e di approfittare degli errori altrui, ha vinto la partita.
Ora la classifica è brutta, ma non definitiva: l’Inter sta sul fondo, due punti in tre partite, ma tutto sommato l’Atalanta lo scorso anno non ne aveva fatti neppure uno e poi arrivò a un minuto dalla seminale. Il guaio è che in questo girone le presunte outsider, Shakhtar e Moenchengladbach, hanno già fatto molti punti. Ma c’è ancora tempo di rimontare, tornando sulle spalle di Lukaku”.
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