L’Inter continua a balbettare in questo inizio di stagione e torna da Bergamo con i soliti tanti rimpianti. I nerazzurri non sfruttano la possibilità di avvicinarsi alla vetta della classifica e pareggiano 1-1 contro l’Atalanta dopo essere passati in vantaggio.
Conte ritrova Sanchez in attacco, con Lautaro che stringe i denti dopo un problema in riscaldamento e il recuperato Lukaku inizialmente in panchina. In difesa riecco Skriniar nel terzetto titolare completato da De Vrij e Bastoni, mentre l’allenatore leccese rinuncia al trequartista per tornare al classico 3-5-2 con cerniera di centrocampo Brozovic-Vidal-Barella. Gasperini senza Gosens e De Roon si affida all’esordiente Ruggeri a sinistra (Hakimi poteva essere potenzialmente devastante, ma entra solo al minuto 81) e sceglie Malinovskyi al fianco di Gomez.
L’Atalanta nel primo tempo gioca meglio, ma Hateboer di testa su cross di Toloi fa il solletico ad Handanovic e Romero deve salvare su Lautaro, pronto a girare dentro un cross di Darmian. Il possesso palla resta in mano ai bergamaschi, ma prima Lautaro e poi Vidal minacciano Sportiello con due inserimenti perfetti alle spalle dei difensori avversari. Al riposo, comunque, si va sullo 0-0.
La ripresa inizia con gli stessi ritmi bassi dei primi 45’ e gli uomini di qualità delle due squadre tendono ad appiattirsi. Poi al 58’, da una palla persa ingenuamente da Pasalic a centrocampo, ecco l’azione che sblocca il match: cross preciso di Young per la testa di Lautaro, che anticipa Djimsiti e gira al bacio nell’angolino lontano. Gasperini si infuria e toglie subito il croato con Malinovskyi, inserendo Pessina e Miranchuk.
Lautaro è scatenato e serve un assist favoloso nel corridoio a Vidal dopo ottima azione corale, ma il cileno si fa ipnotizzare da Sportiello e Barella non riesce nel tap in vincente. Gasperini cambia ancora e passa alla difesa a 4, lanciando dalla panchina Muriel e Lammers per Toloi e Zapata. Conte aspetta molto per le contromosse e si limita inizialmente al doppio cambio offensivo (Lukaku e Perisic per Martinez e Sanchez), non sfruttando il possibile mismatch Hakimi-Ruggieri e richiamando poi l’ammonito Vidal per Gagliardini. In sostanza l’Inter non muta in base al nuovo assetto tattico dell’Atalanta e così a cambiare è solo la partita in favore di Gomez e compagni: la beffa al 79’ è firmata Miranchuk, che infila Handanovic da fuori area con troppo spazio per girarsi su Bastoni, calciare in porta e trovare il primo gol in Serie A.
Conte a quel punto si ricorda di Hakimi e lo getta nella mischia per gli ultimi 8 minuti insieme a D’Ambrosio (fuori Young e Darmian), ma poco dopo è Muriel a mettere fuori di testa in leggero ritardo su un cross dalla destra di Lammers. Proteste bergamasche nel finale per un contatto dubbio tra Miranchuk e D’Ambrosio in area Inter, su cui l’arbitro giustamente sorvola. Finisce in parità dunque e la sensazione è che sia un punto che non serve a nessuno.
Il migliore in campo dell’Inter è sicuramente Lautaro Martinez, che conferma la buona prova di Madrid con il secondo gol consecutivo e cerca in tutti i modi di far pesare il meno possibile l’assenza di Lukaku (ingiudicabili i pochi minuti giocati a fatica dal belga). Bene Young, mentre in mezzo Vidal continua a non convincere e, vista anche un’altra prova opaca di Brozovic, ci si chiede se sia giusto mettere ‘definitivamente’ da parte Eriksen con altri 93 minuti passati in panchina, soprattutto quando manca anche il fosforo del gracile Sensi. E Handanovic? La spinta del portiere sloveno non è più quella di un tempo e a volte sarebbe importante non subire gol al primo tiro in porta: la caccia al successore, insomma, potrebbe quantomeno iniziare ad essere studiata…