A decidere l’amichevole di venerdì Inter – Monza (1-0) è stato il 2003 Franco Carboni, esterno sinistro d’attacco argentino del vivaio nerazzurro. Portato in Italia dal Catania, che l’ha acquistato dal Lanus l’anno scorso, è arrivato all’Inter a gennaio e gioca in Primavera.
Il ragazzo si è seduto per la prima volta in panchina con la prima squadra di Antonio Conte a Marassi nella sfida contro il Genoa, a lui la maglia n° 48.
La storia di Franco Carboni
A fare il ritratto è un articolo di gazzetta.it.
“Nato nel 2003 a Buenos Aires, Carboni è figlio dell’ex mediano Ezequiel. Per lui 86 presenze con il Catania tra i 2008 e il 2011 e un campionato austriaco vinto con il Salisburgo di Giovanni Trapattoni nel 2007. Il 17enne è invece un giocatore offensivo che ama partire dalla sinistra per andare in rete. Sta lavorando molto anche in posizione più centrale. Si è messo in mostra nell’amichevole contro il Monza, segnando il gol vittoria. Finendo per la prima volta sulla bocca di tanti, anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori di calcio giovanile.
Proprio il padre, che dopo il ritiro ha intrapreso la carriera di allenatore, è stato il logico collegamento tra il Lanus e il Catania. Così nell’estate del 2019 l’ex giocatore si è spostato con i propri figli in Sicilia. La sua vecchia conoscenza Pietro Lo Monaco gli aveva infatti offerto il posto di direttore tecnico del settore agonistico. E tutti i suoi talenti in famiglia si sono trovati bene sin da subito, ritrovando il terreno fertile che il padre aveva testato un decennio prima.
Al più grande, Franco, sono bastate 11 presenze e 5 gol in qualche mese con la Berretti rossoblù per attirare il deciso interesse dell’Inter. A gennaio è passato in nerazzurro a titolo definitivo. Fino ad oggi è stato aggregato alle formazioni Under 17 e Berretti dei nerazzurri.
Secondo il suo agente, la società milanese ha dovuto battere sul tempo gli interessi di top club come Liverpool e Juventus per portare l’attaccante in Lombardia. Le qualità del giocatore si sono fatte apprezzare immediatamente anche all’Inter e Franco Carboni ha fatto in tempo a meritarsi le convocazioni con la Nazionale italiana Under 17. Il processo di crescita dei primi 10 mesi è stato continuo, fino alle chiamate per i due match di Serie A e le attenzioni dopo il gol vittoria contro il Monza in amichevole.
Franco è dovuto rimanere separato dal padre e dai fratelli solo per i primi mesi dell’anno. In seguito tutti i familiari lo hanno raggiunto a Milano, accolti all’Inter. Papà Ezequiel con il compito di scout (ha esperienze come allenatore al Lanus, Argentinos Juniors e soli 15 giorni al Chiasso lo scorso agosto. Il secondogenito Valentin come fantasista nell’Under 16 nerazzurra. Il piccolo Cristiano – 11 anni – aggregato ai pari età nella scuola calcio. È un po’ come se questo “poker” di Carboni avesse ripercorso l’esperienza positiva in Italia del padre. Poi, il talento e la prestanza fisica hanno portato Franco a giocarsi delle chance all’Inter, dove adesso ogni componente della famiglia è nelle proprie vesti.
Nell’unica convocazione ufficiale con la prima squadra siciliana l’allora 16enne ha addirittura condiviso la panchina con tre vecchi amici del padre. Marco Biagianti (autore del gol vittoria), Giovanni Marchese e soprattutto Cristian Llama. Un argentino che dell’Etna è ancora innamorato. Franco ha ascoltato i racconti del padre e ha seguito il suo percorso sull’isola, ma da gennaio ha scelto un’altra strada trascinando la famiglia a Milano. Ora il primo nome, Franco, sta diventando più importante del secondo, Ezequiel. In Sicilia Carboni ha conosciuto Llama, ma all’Inter c’è Javier Zanetti, che del legame Argentina-Italia potrebbe saperne qualcosa”.
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