Intervistato dal Corriere dello Sport, l’ex direttore sportivo della Roma, Gianluca Petrachi, ha parlato anche dei suoi intrecci con l’Inter e il suo allenatore, Antonio Conte, che prima di vestire il nerazzurro ha avuto possibilità di passare in giallorosso: “È una trattativa che non ho seguito. Non ero ancora alla Roma. Posso immaginare che Antonio non si sia sentito abbastanza rassicurato. Forse, se avesse parlato direttamente con Pallotta le cose sarebbero andate diversamente. Antonio è diverso da me, io sono un sentimentale, lui è più razionale. Alla Roma erano davvero convinti di chiudere con Conte perché veniva da un anno difficile, le beghe legali con il Chelsea… Insomma era voglioso di sfide nuove ma non ha visto, credo, una forte società alle spalle. Saltato lui, ho saputo successivamente che hanno parlato con Gasperini, Sinisa Mihajlovic e De Zerbi”.
Con l’ex CT, inoltre, Petrachi ha parlato anche di calciatori, tra cui il famoso scambio mancato tra Spinazzola e Politano: “Spinazzola Non era felicissimo. Voleva giocare a sinistra, ma Kolarov era intoccabile. Il mister pur di farlo giocare lo impiegava a destra, ma il ragazzo s’incupiva. A gennaio si ruppe Zaniolo e ci serviva un esterno. Doveva arrivare Politano. Tutti contenti. Ausilio ci dà l’ok e Marotta lo stoppa. Oggi è un titolare della Roma e della Nazionale e sono felicissimo del suo successo perché è stato il mio primo acquisto”.
Gli intrecci hanno riguardato anche il reparto avanzato: “Con Antonio ci lega una profonda amicizia, ma avevo già questionato con lui su Dzeko, che lui voleva portare all’Inter. “Non mi rompere i coglioni con Dzeko, non te lo do. Inutile che sbatti la testa al muro”, gli dissi” E anche per Pedro ho evitato di chiedere informazioni a lui perché avrebbe potuto rubarmi l’idea”.