Corteggiato da Antonio Conte nel 2016 alla guida del Chelsea e mai perso di vista del tecnico nerazzurro. Si chiama Leandro Paredes il prescelto per il ruolo di regista davanti alla difesa. La capacità di ribaltare immediatamente l’azione, di andare subito a verticalizzare sulle punte. Insomma, proprio quello che manca oggi alla sua Inter, cresciuta nell’intensità
della manovra e nella costruzione sulle fasce, meno nella gestione della ricerca veloce della
profondità per esaltare lo strapotere fisico di Romelu Lukaku – spiega Gazzetta dello Sport.
Col recente ritorno al 3-5-2, l’Inter sembra aver ritrovato vecchie certezze. Ma Brozovic è
un regista adattato, prenderne uno vero, più giovane e con esperienza internazionale sarebbe un valore aggiunto non indifferente. E allora riecco Paredes, non intoccabile nel Psg nonostante un 2020 molto positivo.
Il piano più fattibile è quello di uno scambio con Christian Eriksen. Un’operazione più che fattibile, visto che il Paris Saint Germain per averlo nel 2019 ha sborsato 40 milioni allo Zenit, metre l’Inter 20 milioni lo scorso gennaio al Tottenham. Uno scambio alla pari per 20 milioni di euro farebbe comodo a tutti, anche in ambito plusvalenze. Ma non è da escludere che i due club possano valutare i loro rispettivi giocatori anche di più. Altro vantaggio per la società nerazzurra è l’ingaggio: Eriksen guadagna 7,5 milioni netti, mentre Paredes 5,5.
Considerando che il giocatore aveva già accettato l’Inter la scorsa estate, ed il Paris Saint Germain aveva trovato un’intesa per uno scambio con Brozovic, poi saltato per differenze d’ingaggio, le probilità di un matrimonio tra Paredes e l’Inter ci sono. A patto si sacrificare Christian Eriksen, elemento preziosissimo ma ancora estraneo al 3-5-2 di Antonio Conte.