Massimo Moratti ha rilasciato un’intervista a Leggo in cui ha parlato di Inter e della sfida di stasera in Champions col Real Madrid.
Come vede Inter-Real Madrid?
«Sono partite che fanno storia a sé, ma può essere l’occasione giusta. Il Real ha alcune assenze, ma soprattutto l’Inter viene dalla vittoria sul Torino ottenuta in maniera alla fine speciale, con grande carattere. E questo fa morale».
Però dopo aver a lungo sofferto…
«Il primo tempo e i primi 10’ del secondo sono stati deludenti. Poi è venuta fuori la qualità soprattutto degli attaccanti. Importante anche l’ingresso di Skriniar, ha rassicurato la difesa».
Conte e Lukaku domenica sono stati chiari: questa Inter non è ancora una grande squadra.
«Dichiarazioni giuste da parte di un allenatore che vuole molto di più e di un giocatore
che dice che non si può fare una fatica terribile per recuperare dopo essersi dimenticati di giocare il primo tempo. Parole intelligenti, per spronare la squadra a fare meglio».
Con Eriksen è finita?
«Ha grandi qualità, ma non è riuscito a inserirsi, o non sono stati in grado di inserirlo. Se la
situazione rimarrà questa nel prossimo mese le strade potrebbero proprio separarsi, come ha lasciato intendere lo stesso Marotta».
L’Inter si trova in campionato a inseguire il Milan capolista. Ma Ibrahimovic si è fatto male…
«Il Milan merita il primo posto e può ambire allo scudetto. Ibra è un uomo e un giocatore eccezionale, i rossoneri devono sperare che stia fuori poco. Comunque tutta la squadra ha sinora superato ostacoli importanti con continuità e maturità inaspettate».
E la sua grande rivale Juventus?
«Credo resti la favorita, per la qualità dell’intera rosa. Mi sembra che Pirlo si stia adattando sempre di più al suo ruolo. La Juve continuerà a crescere e sarà ancora la più dura da combattere per chi vorrà vincere il campionato».
Fondi di private equity che stanno per entrare in Lega, ipotesi di salary cap per i calciatori. Il calcio senza pubblico dell’era Covid cerca di reagire alla crisi…
«Tutto quello che può rendere meno peggiori i conti economici, del calcio come dell’industria, è ben accetto. In attesa di tempi migliori. Già parlare del vaccino crea
un clima diverso, con la speranza che si possa uscire da questa situazione in mesi, non in anni».