Contro il Real Madrid l’Inter non si gioca solo la permanenza in Champions League. Nella partita di stasera a San Siro ballano svariati milioni di euro di premi Uefa.
Scrive gazzetta.it. “L’appuntamento con i blancos arriva nella settimana dell’assemblea annuale dei soci. Venerdì verrà approvato il bilancio al 30 giugno 2020, previsto in perdita di 100 milioni. Un rosso molto pesante, dopo il -48 del 2018-19, causato dal crollo del fatturato a causa del Covid e dalla lievitazione dei costi derivante dalla spumeggiante campagna acquisti di un anno fa. Non c’è stata nemmeno la riduzioni di salario da lockdown, visto che il club presieduto da Steven Zhang non ha percorso la strada intrapresa da Juventus, Milan e Roma. Tutte società che mesi fa avevano sottoscritto accordi di riduzione con i rispettivi giocatori.
La casa madre Suning
L’Inter gode delle spalle forti della proprietà Suning. Ma nel nome dell’autosufficienza cui vuole e deve tendere, risente particolarmente della riduzione dei ricavi caratteristici. Ricordate il Meazza pieno e il primato italiano in termini di affluenza? Tutto quello si traduceva per i nerazzurri in introiti annui da botteghino di circa 50 milioni, oltre alle entrate connesse da matchday. Introiti che da marzo si sono azzerati. Sul fronte commerciale, Covid a parte, l’Inter ha dovuto fare i conti con 45 milioni in meno di introiti dalle sponsorship regionali. Tuute causate dalla scadenza o dell’interruzione anticipata nel 2019 di una serie di contratti con partner asiatici. Il fatturato 2019-20 della controllata Inter Media and Communication si è ridotto da 145 a 86 milioni.
Sfida al Real decisiva economicamente
Insomma, la situazione economica non è rosea. Non può esserlo. Non lo è per nessuno. Ulteriore ragione per caricare di attese la sfida col Real. Compromettere il proseguimento del cammino in Champions significherebbe, in soldoni, non poter accedere ai 9,5 milioni di bonus degli ottavi. Senza contare il milioncino di quota del market pool derivante dal numero di partite giocate. Tra l’eliminazione ai gironi e la qualificazione ballano, quindi, una decina di milioni di premi Uefa. Anche se l’Inter potrebbe (da terza classificata) compensare l’eventuale perdita andando avanti il più possibile in Europa League come accaduto la scorsa stagione. Ma il danno non si limiterebbe al gettone degli ottavi. L’Inter si precluderebbe ricavi potenziali di decine di milioni (51 massimi in caso di vittoria più il market pool). Parliamo, visto lo scenario attuale, del solo montepremi determinato dalla vendita centralizzata dei diritti tv in capo all’Uefa (ipotizzando il completamento del torneo senza riduzioni degli importi). Questo perché gli stadi sono chiusi e, per ora, non se ne immagina la riapertura, tantomeno a capienze rilevanti, per le gare degli ottavi. Mancherà quindi completamente il botteghino.
Discorso legato alla visibilità globale
C’è poi un tema di visibilità. Pur con tutte le difficoltà legate al coronavirus, sta proseguendo il progetto di sviluppo globale dell’Inter. Nei mesi scorsi, per esempio, è stato sottoscritto con Suning un accordo da 3 milioni per la trasmissione del canale tematico Inter Tv in Cina. Da luglio sono entrate in vigore cinque nuove partnership per un valore annuo di 5 milioni. È chiaro che la vetrina della Champions fa la differenza. Da quando è tornata a frequentare la competizione più prestigiosa, l’Inter non si è spinta oltre i gironi.
Nuove strategie commerciali
Rimanere in gara nella fase a eliminazione diretta, con tutta la visibilità che ne consegue, darebbe fiato alle strategie commerciali. In particolare in un frangente in cui il club sta esplorando il mercato per la sostituzione dello storico main sponsor Pirelli con un partner più munifico. Il contratto da 11 milioni di compenso base scade nel 2021 e l’Inter si aspetta almeno un raddoppio delle entrate. È vero che un ruolo-chiave è giocato da Suning, con tutta la sua rete di alleanze in Asia, ma una permanenza più duratura in Champions aiuterebbe non poco”. (FONTE: GAZZETTA.IT)
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