Il legame con i colori nerazzurri è rimasto viscerale per Ivan Zamorano, 53 anni. Il goleador cileno era un guerriero in campo, amatissimo dai tifosi nel quinquennio in cui ha giocato a Milano (1996-2001). In nerazzurro vinse la Coppa Uefa 1998 da protagonista al fianco di Ronaldo. Ha parlato di Serie A e di Inter in una intervista su Libero.
Ivan, chi vede favorito per lo scudetto?
«Il Sassuolo! È la squadra che gioca meglio in questo momento e la sfida contro di noi
(l’Inter, ndr) sarà un grande esame per loro. Se dovessero fare risultato, potrebbero sognare in grande. La squadra di De Zerbi è una mina vagante. Come organico Juve e Inter sono le più forti, però è un campionato pieno di sorprese… ».
In testa c’è il Milan dell’eterno Ibra.
«A 39 anni fa ancora la differenza. I rossoneri possono restare primi fino a maggio solo se Zlatan continuerà così».
Il suo connazionale Sanchez scalpita e potrebbe partire titolare a Sassuolo. Lui, Lautaro e Lukaku possono giocare insieme?
«Per me sì, sono grandi giocatori. Alexis lo vedo perfetto per il gioco di Conte, può partire un po’ più indietro rispetto agli altri due. L’hanno già fatto contro il Toro domenica e da
0-2 hanno vinto 4-2. Sanchez ora sta bene e può essere determinante».
Vidal invece è in difficoltà.
«Arturo resta un campione. Quando cambi Paese serve sempre un po’ di tempo per adattarti, ma le sue qualità non si discutono. Nervosismo? Lui è uno di quelli che la partita è vita o morte, quando gioca, dà tutto in campo e ci lascia il cuore. Nel bene o nel male».
Un guerriero come lei. I suoi ricordi interisti più belli?
«Dissi no a Juve e Bayern per l’Inter e non potevo fare scelta migliore. Arrivavo dal Real che mi aveva dato successo e popolarità, ma all’Inter trovai l’ambiente perfetto per me.
Una famiglia. Nel 1998 eravamo fortissimi e vincemmo la Uefa dominando la finale di
Parigi contro la Lazio. Avremmo anche vinto lo scudetto senza certi episodi in favore
della Juve… ».
Sulla panchina bianconera ora c’è un suo ex compagno…
«Non mi sarei mai immaginato di vedere Pirlo allenatore, però mi piace la sua filosofia.
Sta cercando di creare una Juve organizzata e molto offensiva. Dopo un avvio difficile ora
si iniziano a vedere i frutti del suo lavoro”.
C’è un nuovo Zamorano in giro?
«Mio figlio Ivan di 12 anni, spero sia lui il mio erede. Il numero 9 più forte oggi è Haaland. Ha tutto: fisico, velocità, segna con entrambi i piedi».
A proposito di bomber: Lukaku non le ricorda Vieri?
«Certo, si somigliano molto. Entrambi segnano a raffica e lavorano tanto per la squadra.
Il belga è più veloce di Bobo, ma Vieri nel colpo di testa era superiore».
E Martinez?
«Lautaro è un lottatore, un vero toro. Può diventare un grande goleador e spero resti a lungo all’Inter».
Lei ha giocato con tanti grandi campioni: ci fa il podio dei più forti?
«Ronaldo numero 1, il più grande centravanti della storia. Poi Baggio: talento incredibile, spettacolo puro. Terzo Zanetti, ma non vorrei dimenticare Recoba, Vieri, Ince, Moriero…».
Adesso il suo amico Zanetti è vicepresidente del club: come lo vede da dirigente?
«Pupi è l’uomo giusto per riportare la nostra Inter in cima all’Europa. Ama e conosce il
mondo nerazzurro. Se ha bisogno di una mano, basta che mi chiami e corro subito a Milano. Sarebbe un sogno lavorare al suo fianco per l’Inter».