Intervistato a Radio Sportiva, l’ad della Serie A, Luigi De Siervo, ha parlato del futuro pallone italiano dopo la crisi dovuta alla pandemia. “Dobbiamo rifarci al concetto di sostenibilità: il calcio d’elite ha bisogno di risorse. Vendiamo intrattenimento e l’obiettivo è avere un campionato più interessante possibile”.
Sui diritti tv: “I grandi network devono continuare a partecipare alle aste per fornire i soldi che servono ai club. Valutiamo anche l’ipotesi di realizzare una piattaforma di contenuti per avere un canale proprio. La vendita all’asta dei diritti potrebbe non essere sufficiente per sostenere e sviluppare il sistema”.
Sugli stipendi: “Ci sarà un’analisi profonda anche sulla sostenibilità degli stipendi. In questo il presidente dell’Aic Calcagno ha una responsabilità importante, bisognerà cercare il dialogo con i calciatori senza strappare”.
Infine una battuta anche sull’ipotesi play-off: “Trovando un equilibrio nei calendari, perché i calciatori non sono robot, si può affrontare la discussione. Ma play-off non può voler dire ridurre il numero delle partite. Significherebbe intrattenere per meno prime serate i nostri abbonati e con meno partite è difficile avere più soldi. La serie A è attenta al dibattito istituzionale ma tutto passa dalla vendita di 380 partite in 9 mesi. Con i play-off si concludono le manifestazioni brevi, sui campionati non sono così diffusi”.