Vicente Del Bosque, storico allenatore del Real Madrid e della Spagna, ha parlato di Romelu Lukaku in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
“Lukaku mi sembra un giocatore che si adatta ad ogni circostanza, indipendente e affidabile, sul quale tutti possono contare, a cominciare dall’allenatore. Ai miei tempi si
diceva che in una squadra che si rispettasse doveva esserci sempre un 9, sempre, come il
portiere. Ecco, Lukaku è il miglior esempio di quell’attaccante che un tempo era considerato un dogma. È uno col quale i difensori sono sempre a disagio. C’è sempre il dibattito
su chi infastidisca di più l’avversario, il centravanti forte fisicamente, il carrarmato, o
uno più rapido e abile: beh, io penso che oggi per un difensore non ci sia persona più complessa da marcare e fermare che Lukaku. E poi non ci sono giocatori adatti ad una o un’altra epoca. Se uno è forte è forte sempre. E se uno è mediocre magari può migliorare da qualche parte, ma alla lunga resta mediocre”.
La crescita Romelu
“Lukaku ha solo 27 anni ma sembra giochi da una vita, e ha già fatto bene in passato. Però ho come l’impressione che all’Inter abbia trovato l’ambiente ideale per lui, sia in campo che a livello più generale. A volte sono le squadre a far grandi i giocatori, e il caso dell’Inter con Lukaku va in quella direzione: un ottimo giocatore che all’Inter di Conte ha incontrato la dimensione ideale, crescendo ancora un po’. Ho anche l’impressione che sia assolutamente indifferente alle circostanze, che lo marchino a uomo o a zona, che si difendano in 10 o lascino spazi. Lui vive di vita propria”.
L’intesa con Lautaro Martinez
“Sono una coppia bene assortita. Lautaro si muove bene nello stretto, nel breve ed è un
ottimo complemento. Come lo era Raul per Morientes, o per Ronaldo. Formano una coppia
che potremmo definire classica ed è sempre valida, perché la qualità è atemporale”.
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