Romelu Lukaku, il fedele abbonato al gol. Sono 19 nelle ultime 19 partite, tra club e nazionale. Media pazzesca di una rete a partita. In questa stagione lo score di Lukaku è di 12 gol in 13 partite: 8 in 9 partite in A, 4 su 4 in Champions.
Il Corriere dello Sport lo elogia così: “Anche in questa partita la differenza per l’Inter nel gioco è stata fissata da Romelu Lukaku. Non c’è modo di marcarlo e quanto a moduli ce n’è uno solo, e chissà se basta: perdere un uomo (dotato di muscoli e centimetri) in attacco, a centrocampo o in difesa e metterlo addosso al belga insieme al suo naturale marcatore. Due contro Lukaku, solo così, forse, si può fermare. Ovviamente è un paradosso, serve solo per far capire che oggi questo gigante è inarrestabile. Ha segnato finora 17 gol, 5 col Belgio, gli altri con l’Inter, ne ha fatti 37 in nerazzurro nel 2020. La rete con cui ha dato inizio alla quarta vittoria consecutiva in gare ufficiali dell’Inter è stato l’esempio del suo strapotere fisico: nel corpo a corpo con Tomiyasu, è stato il difensore a finire per terra.
Oggi Romelu incide nell’Inter più di quanto faccia Ronaldo nella Juve. Non si parla di valori assoluti, ma di peso specifico all’interno del collettivo. Lukaku non aspetta il gioco, lo favorisce, lo sostiene, lo rifinisce e lo conclude. Gioca per la squadra, lavora con la squadra e poi dà concretezza alla manovra della squadra. E’ sempre nel punto ideale per aiutare l’Inter. Questa non è stata la sua migliore prestazione, ha sbagliato anche un gol che non avrebbe dovuto sbagliare, ma la sua presenza, con le sponde, gli assist, la forza e il fisico, ha dato anche stavolta un contributo determinante. Lukaku gioca in una squadra che esalta il suo lavoro, una squadra che in questo periodo ha trovato la sua prima caratteristica: segna tantissimo“.