Lukaku e Conte flop, Eriksen e Sanchez cambi tardivi: Inter senza qualità. I nerazzurri deludono nella serata più attesa, pareggiano 0-0 contro lo Shakthar a San Siro e salutano la Champions League, chiudendo il girone all’ultimo posto per la prima volta nella propria storia.
Lautaro al minuto 6 spacca la traversa dopo un ottimo velo di “Big Rom”, illusione di un’intesa tra i due attaccanti che non ci sarà più per tutto il resto della partita. Le occasioni nascono soprattutto dalla spinta sulla destra di Hakimi, mentre per il resto gli ucraini concedono poco alla coppia gol nerazzurra, chiudendo bene tutti gli spazi e proteggendo da subito lo 0-0 con una difesa molto bassa.
Shakthar chiuso e niente cambi: Eriksen-Sanchez esempi di poco coraggio
Il primo tempo finisce a reti bianche, ma nonostante un avversario totalmente passivo la prima mossa dalla panchina arriva a poco più di un quarto d’ora dalla fine: fuori Gagliardini e dentro Sanchez, con la difesa che resta a 3 e il cileno inserito da trequartista.
Proprio l’ex Barcellona si vede negare il gol dall’opposizione di Lukaku sul suo colpo di testa a colpo sicuro, mentre in precedenza lo stesso belga in girata aveva esaltato i riflessi di uno strepitoso Trubin. A fine partita sono addirittura 21 i tiri totali dell’Inter (che colleziona il 54% di possesso palla), ma solo 4 nello specchio.
Mancano dunque qualità e precisione, con i miseri 10 minuti giocati da Eriksen (recupero compreso) che stavolta gridano ancora più vendetta: il danese crea subito pericoli, ma la palla non entra e per la banda Conte arriva un amarissimo fallimento europeo.
6 punti un “fallimento”, servono novità per tornare imprevedibili
Troppo pochi i 6 punti conquistati dall’Inter nel girone per trovare alibi, piuttosto servono novità per rendere “europea” una squadra che sembra difettare anche di personalità nelle serate che contano. I nerazzurri sono diventati prevedibili e Conte dopo il primo fallimento stagionale deve trovare soluzioni prima che sia troppo tardi.
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