Antonio Conte ai microfoni di Dazn dopo la vittoria dell’Inter a Cagliari per 3-1: “Faccio i complimenti ai ragazzi che sono stati bravi nonostante si stesse giocando una buona partita e nel primo tempo avessimo creato tanto e ci siamo ritrovati sotto. Quando ci sono queste situazioni, il cervello può offuscarsi ma i ragazzi sono stati bravi. Come mi sento? Siamo con l’elmetto e sott’acqua in questo momento”.
Le troppe occasioni sprecate
“Un allenatore dovrebbe essere preoccupato se la squadra non crea, l’Inter invece crea sempre tanto, poi è inevitabile che se non concretizzi per imprecisioni o per i miracoli dei portieri come è accaduto con Trubin e Cragno che è stato il migliore in campo per distanza, un po’ di ansia viene. Abbiamo creato molto e non siamo riusciti a sfruttare le occasioni. Poi ci siamo dovuti arrangiare e buttare il cuore oltre l’ostacolo. Quando crei e non segni, se va bene pareggi ma se va male perdi”.
La prova di Eriksen
“Io valuto la prova di tutti, non mi soffermo sui singoli perché non sarebbe giusto. Oggi è stata una prova positiva per quanto prodotto e per aver trovato la forza di rimettere in piedi una partita su un campo di una squadra sempre molto ostica, specie dopo la delusione di mercoledì.
Il piano B
“Il piano B il passaggio della difesa a quattro? La mia era una battuta, ovviamente… Il piano B consiste nel cercare di cambiare le cose con le sostituzioni, cercare di rendere offensiva la squadra se perdi o renderla più ermetica se devi portare a casa il risultato. Durante la partita, quando lo fai, dai più spazio all’improvvisazione e quindi può succedere di tutto, come prendere contropiedi tre contro due. Al tempo stesso, squilibri la situazione per rimescolare le carte. Devi avere a disposizione tutti i calciatori per poterlo fare, se hai infortunati o gente fuori forma che non può giocare non si può fare. Capisco però che dall’esterno si diano dei giudizi, chi è dentro non può dire tutto”.
Le qualità di Barella
“Nicolò è un calciatore molto giovane con qualità importanti. Ha bisogno di autodisciplinarsi, ha talmente tanta energia che per strafare commette piccole ingenuità. Ma parliamo di un calciatore al secondo anno all’Inter e che sta crescendo in maniera importante. Sono prospetti di top player, io e lo staff dobbiamo lavorare con loro per far alzare il livello, così che a fine carriera possano lasciare il segno. E lo fai se vinci qualcosa, non se partecipi”.
Il futuro
“Ci sono tante analisi da fare al di là delle sostituzioni. Si vedono situazioni non proprio reali dal di fuori, ma va bene così, l’importante è che io, la società, il presidente e i dirigenti conosciamo le difficoltà che abbiamo condiviso e accettato a inizio percorso. Sapevamo che ci sarebbero state situazioni non ottimali. Ma insieme abbiamo condiviso situazioni che potevano crearci problemi. Andiamo avanti sperando di poter migliorare qualcosa, che qualche giocatore possa poter andare a giocare e diventare più snelli ma più obiettivi e funzionali a ciò che vogliamo”.
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