Inter ribalta tutto con il 4-3-1-2: Barella trascina, Conte svela il “piano B” che presto potrebbe diventare “A”.
I nerazzurri vincono 3-1 a Cagliari, ma oltre al risultato il match della Sardegna Arena ha emesso un verdetto chiaro: questa Inter mostra tutta un’altra qualità con il cambio modulo.
A dir la verità anche nel primo tempo la banda Conte aveva dominato, costruendo 4/5 clamorose palle gol già nella prima mezz’ora grazie a due estemporanei lampi di Eriksen e alla grande intensità messa in campo dopo l’eliminazione da tutte le coppe europee. Lukaku e Sanchez però sprecano troppo, con Cragno che stravince il duello con Handanovic parando l’impossibile.
All’improvviso ecco la doccia gelata: al 42’ Sottil si inventa un tiro al volo che lascia immobile lo stesso Handanovic (aumentano i dubbi sulla sua reattività) e il vantaggio rossoblù deprime l‘Inter, che chiude sotto il primo tempo e non inizia bene nemmeno la ripresa.
Conte cambia subito Perisic (anche lui impreciso al 43’ tutto solo davanti a Cragno) per Hakimi, ma l’esterno marocchino rimarrà in campo solo 37’ causa infortunio alla caviglia. Poi dentro anche Sensi e Young al posto di Eriksen e Darmian, ma la scossa arriva solo al minuto 70: fuori Bastoni per Lautaro Martinez e Inter finalmente schierata con il 4-3-1-2.
Sanchez dietro la LuLa, con Brozovic playmaker e Barella-Sensi ai suoi lati. Passano pochi minuti e i nerazzurri si scatenano, mentre il Cagliari (Di Francesco si era messo a specchio con un 3-5-2 molto difensivo) ci capisce poco o nulla. Barella trascina con grinta, rete del pareggio (77’) e assist per il ribaltone firmato dal subentrato D’Ambrosio (84’).
L’Inter è inarrestabile e Lukaku trova pure il tris in campo aperto al minuto 94. Gioco, partita e incontro a Cagliari, sperando che il piano “B” visto negli ultimi 25 minuti possa ben presto diventare qualcosa di molto di più.