Il punto di Paolo Condò su La Repubblica.
“L’Inter ha risposto. Ha vinto a Cagliari con un’ottima partita, sinceramente mai in dubbio malgrado l’andamento del punteggio abbia a lungo illuso i padroni di casa. Antonio Conte ha rilanciato dall’inizio Christian Eriksen, il pomo della discordia stagionale, ottenendone
un’attenzione persino eccessiva alla copertura, il mantra del tecnico, e dieci minuti di qualità assoluta in fase offensiva, con un assist che Lukaku non avrebbe dovuto sprecare, un tiro che il danese poteva calciare sotto la traversa e non rasoterra — troppe gambe di mezzo, più il bravo Cragno — e un gran cross radente su cui Bastoni ha sfiorato il vantaggio. È abbastanza per restare all’Inter dopo gennaio? Probabilmente no, e infatti Conte ha fatto bene a toglierlo per Sensi dopo un’ora, Eriksen non stava dando più nulla. Un anno di incomprensioni ha scavato un solco non solo tra il danese e l’allenatore,
ma anche tra lui e i compagni, poco abituati a cercarlo (e lui dovrebbe cercare di smarcarsi in modo più visibile). Detto questo, Eriksen resta un giocatore di alta qualità pur non essendo funzionale al gioco di Conte: l’Inter farebbe bene a mantenerlo nella propria disponibilità, limitandosi a prestarlo fino a giugno”.